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Senato della Repubblica
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GORIO Carlo

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:08/18/1839
Luogo di nascita:BORGO S. GIACOMO (Brescia)
Data del decesso:20/12/1917
Luogo di decesso:BORGO S. GIACOMO (Brescia)
Padre:Giovanni Battista
Madre:BONO Lucrezia
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:GUIZZI Carolina
Figli: Maria Teresa
Giovanni Battista, che sposò Rosa BERGAMASCHI ed era padre di Carlo, Antonio Mario, Vincenzo, Giacomo Luigi, Franca, Maria, Francesca
Giuseppe, che sposò Teresa CUZZETTI ed era padre di Carla Paola, Paola Domenica, Vittoria Giuseppina, Paolo Massimo
Maria Anna
Giuseppa
Fratelli:Giuseppe, che sposò Virginia BROGNOLI
Teresa
Giacomo
Maria
Luigi, che sposò Rosa GUIZZI, padre di Lucrezia, Giovanni, deputato, Caterina
Teresa
Abele
Ambra
Titoli di studio:Laurea in giurisprudenza
Presso:Università di Pavia
Professione:Avvocato
Cariche politico - amministrative:Sindaco di Borgo San Giacomo (1869-1874)
Vicepresidente del Consiglio provinciale di Brescia (6 settembre 1892-1894)
Cariche amministrative:Consigliere comunale di Brescia
Consigliere provinciale di Brescia
Consigliere comunale di Borgo San Giacomo (1867-1903)
Assessore comunale di Borgo San Giacomo (1869-1878)
Consigliere comunale di Orzinuovi
Cariche e titoli: Membro della Congregazione di carità di Borgo San Giacomo (1866-1867) (1904-1908)
Presidente della Congregazione di carità di Borgo San Giacomo (1904-1908)
Membro della Commissione centrale di beneficenza della Cassa di risparmio delle Province lombarde (1881-1896)
Presidente dell'Asilo infantile "Don Filippo Ferrari" di Borgo San Giacomo (1900-1908)
Presidente del Comizio agrario di Brescia-Chiari
Promotore del Consorzio agrario di Orzinuovi
Sindaco del Credito agrario bresciano
Presidente del Consiglio d'amministrazione della Scuola pratica d'agricoltura di Brescia
Promotore dell'Associazione zootecnica di Brescia
Membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni dei contadini, sui loro rapporti coi proprietari e sulla natura dei patti agrari nelle provincie meridionali e nella Sicilia (4 dicembre 1906)
Membro del Consiglio superiore dell'agricoltura
Membro del Consiglio superiore di sanità
Membro del Consiglio per l'istruzione agraria
Presidente del Consiglio superiore zootecnico
Presidente del Consiglio superiore per gli interessi serici
Membro del Consiglio superiore delle acque e foreste
Cavaliere del lavoro (10 luglio 1902)

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:03/10/1909
Categoria:03 I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio
Relatore:Antonino Di Prampero
Convalida:31/03/1909
Giuramento:31/03/1909

.:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d’Italia
Gran cordone dell'Ordine della Corona d’Italia
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 18 dicembre 1904
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 23 dicembre 1906

.:: Servizi bellici ::.

Periodo:1866 terza guerra d'indipendenza

.:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
XI
Verolanuova
20-11-1870*
Sinistra
Ballottaggio il 27 novembre 1870
XII
Verolanuova
8-11-1874**
Sinistra
Ballottaggio il 15 novembre 1874
XIII
Verolanuova
5-11-1876***
Sinistra
Ballottaggio il 12 novembre 1876
XIV
Verolanuova
16-5-1880
Sinistra
XV
Verolanuova (Brescia II)
29-10-1882
Sinistra
XVI
Verolanuova (Brescia II)
23-5-1886
Sinistra
XVII
Verolanuova (Brescia II)
23-11-1890
Sinistra
XVIII
Verolanuova
6-11-1892
Sinistra
XIX
Verolanuova
26-5-1895
Sinistra
XX
Verolanuova
21-3-1897
Sinistra
XXI
Verolanuova
3-6-1900
Sinistra
XXII
Verolanuova
6-11-1904
Sinistra
Cariche:Vicepresidente (1° dicembre 1904-8 febbraio 1909)


.:: Senato del Regno ::.

Commissioni:Membro della Commissione di finanze (2 dicembre 1913-20 dicembre 1917)
Commissario alla Cassa dei depositi e prestiti (28 dicembre 1912-20 dicembre 1917)

.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
    Giuseppe Manfredi, Presidente

    Onorevoli colleghi! [...]
    Altra dolorosa perdita ci è stata la morte del senatore Gorio avvenuta in Borgo San Giacomo il 21 dicembre. Il quel paese del bresciano Carlo Gorio era nato il 18 agosto 1839. Andò agli studi; apprese giurisprudenza e di giurista ebbe valore; ma, possedendo vaste terre, si diede all'agricoltura, ed amò diffonderne i progressi con l'esempio e le conferenze. Fu liberale di mente, in modestia e bontà di cuore; amicissimo ed uno de' fedeli di Giuseppe Zanardelli. Entrò alla Camera per l'11ª legislatura e vi rimase sino alla 22ª deputato di Verolanuova a collegio uninominale, e del 2° collegio di Brescia a scrutinio di lista. Vi fu molto apprezzato il suo senno e tenuto in autorità il suo consiglio. Appartenne ad importanti commissioni, in particolare a quella centrale consultiva sulla fillossera; ed alla Giunta generale del bilancio. Nella 22ª legislatura fu della Camera vicepresidente. Nelle amministrazioni locali della sua Brescia molto operò; fu oratore efficace del pubblico bene nei consessi; visse puro ed integro.
    Il 10 marzo 1909 ebbe nomina al Senato, ove portò la profondità delle sue cognizioni in ispeciali materie. In una legislatura appartenne alla Commissione di finanze. Furono maestrevoli le sue relazioni sulle leggi: sul demanio forestale, per il bonificamento dell'agro romano e per la tutela della produzione zootecnica. Parlò da esperto sui bilanci di agricoltura, industria e commercio. Lo ebbe il Consiglio superiore delle acque e foreste; fu commissario alla Cassa depositi e prestiti.
    Il suo vivo amor di patria e la sua ferma fede nei destini d'Italia lo traeva durante la guerra lungo la fronte a cooperare; e sarà stata sul Piave l'ultima visione del morente. (Benissimo).
    BETTONI. Onorevoli colleghi. Il nostro illustre Presidente ha ricordato, in modo degno, le virtù e le opere del collega Carlo Gorio, che la morte ci ha rapito, ed io chiedo mi sia concesso di unire la mia voce modesta alla sua autorevolissima, per dire del rimpianto non solo mio, ma anche della terra ove l'estinto carissimo ebbe i suoi natali e dove visse, beneficando, stimato ed amato da tutti. Là, più che altrove, poté rifulgere; suo carattere notissimo, là non avrà tramonto il ricordo della tenace volontà di bene operare. La sua rara modestia conquistò il diritto al rispetto ed alla venerazione universale, perché, senza iattanza prodigò esempi meravigliosi di patriottismo, di sapiente ardimento in ogni progresso dell'agricoltura, d'intemerata rettitudine nel disimpegno di tutte le innumerevoli cariche, alle quali fu designato dalla pubblica estimazione.
    Consigliere comunale della città, consigliere e vicepresidente della provincia, deputato a trent'anni, Vicepresidente della Camera, senatore, sarebbe stato, più d'una volta, ministro se lo avesse voluto. Ma preferì, invece, a fastigi del potere, l'intima gioia d'un lavoro meno appariscente, ma non meno proficuo per il paese, e dalla sua perspicacia e dal suo perseverante interessamento, la legislazione agraria e l'industria agricola italiana trassero immenso vantaggio.
    Fedele ai suoi principi, che furono quelli di Giuseppe Zanardelli, rispettò sempre le opinioni degli altri e n'ebbe ricambio di stima anche dagli avversari.
    Voglia il Senato permettere che alla desolata famiglia giungano le nostre condoglianze sincere, per il lutto che non finisce fra le domestiche pareti, ma che si estende ben oltre, specialmente in quest'ora così tragica, nella quale uomini esemplari come Carlo Gorio debbono apparire come luci purissime, che additano ai giovani la via per bene meritare della patria. (Vive approvazione).
    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il senatore Levi Ulderico.
    LEVI ULDERICO. Soddisfo un desiderio, compio un dovere porgendo un mesto tributo alla memoria del compianto amico e collega Carlo Gorio, nella mia qualità di presidente della Commissione di vigilanza dei la Cassa depositi e prestiti, alla quale egli apparteneva quale operoso, intelligente membro.
    Della operosità sua nei due rami del Parlamento, nelle amministrazioni locali, nobilmente parlarono il nostro Presidente ed il senatore Bettoni; per cui io, senza entrare in particolari, chieggo al Senato di associarmi, in nome pare di tutti i colleghi della Commissione di vigilanza, a tali manifestazioni. (Approvazioni).
    PSESIDENTE. Ha facoltà di parlare il senatore Filippo Torrigiani.
    TORRIGIANI FILIPPO. Una sola parola per associarmi con tutto il cuore a quanto hanno testé detto l’onorevole Presidente ed altri illustri nostri colleghi in onore ed in memoria di Carlo Gorio. Io sono stato per circa trenta anni collega del Gorio nella Camera dei deputati e per quasi dieci siamo stati compagni alla Presidenza della Camera. Ho avuto poi il Gorio efficace intelligente ed attivissimo collaboratore nella Commissione censuaria centrale, e sono stato quindi in grado di poter apprezzare il suo grande valore e i servigi da lui resi al nostro paese. Credo di interpretare i sentimenti del Senato pregando l’onorevole Presidente di inviare alla famiglia del defunto senatore Gorio la parola di compianto del Senato del Regno. (Approvazioni). [...]
    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il ministro dell’industria, del commercio e del lavoro.
    CIUFFELLI, ministro dell’industria del commercio e del lavoro. Il Governo si associa per mio mezzo alle proposte fatte e alle nobili espressioni di rimpianto pronunciate dall’illustre Presidente Manfredi e dai senatori Paternò, Oilveri, Bettoni, Levi e Torrigiani per la morte dei senatori Tasca Lanza e Carlo Gorio. [...]
    Come amico personale e politico di Carlo Gorio e come ministro dell'industria e del commercio, mi sia lecito aggiungere una parola a quelle così nobili e affettuose pronunciate in sua memoria, per ricordare ancora la salda fede liberale, il fervido patriottismo, lo schietto e diritto carattere dell’uomo che per oltre cinquant’anni rese continui ed eminenti servizi al suo paese sia nelle amministrazioni pubbliche, sia nelle aule legislative.
    Così il Ministero di agricoltura come quello dell’industria e commercio lo ebbero per lunghissimo tempo membro e presidente operoso, competente e autorevolissimo delle più importanti commissioni ed inchieste, nelle quali largo corredo di cognizioni, un’illuminata incomparabile esperienza ed il più vivo amore per il pubblico bene. Soltanto la sua grande modestia che - come è stato or ora ricordato - era uno degli aspetti più simpatici della sua persona morale, gli impedì di reggere il Ministero di agricoltura, industria e commercio, al quale fu più volte designato. Egli non volle mai accettarne il portafoglio; ma, come era per me doveroso rammentarlo, egli ha nondimeno saputo rendere, allo Stato ed in particolare a quel Ministero, disinteressati, utilissimi, preziosi servizi. (Approvazioni).

    Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 13 febbraio 1918.

Note:Il nome completo risulta essere: "Carlo Antonio".

Attività 1166_Gorio_IndiciAP.pdf