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Senato della Repubblica
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ROMANIN JACUR Leone

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:01/17/1847
Luogo di nascita:PADOVA
Data del decesso:22/07/1928
Luogo di decesso:PADOVA
Padre:ROMANIN Moisè Salomone
Madre:JACUR Annetta Corona
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:PESARO MAUROGONATO Lietta
Figli: Non ebbe figli
Fratelli:Emanuele
Michelangelo
Parenti:ROMANIN JACUR Leone, nipote
JACUR Moisè Vita, nonno materno
ROMANIN JACUR Michelangelo, nipote, figlio di Emanuele
Luogo di residenza:PADOVA
Titoli di studio:Laurea in matematica (1)
Abilitazione all'esercizio della professione di ingegnere civile (2)
Presso:Università di Padova (1)
L'abilitazione fu concessa con circolare del sostituto del Prefetto di Padova Filippo De Ferrari (2)
Professione:Ingegnere
Cariche amministrative:Consigliere comunale e provinciale di Padova (1868)
Cariche e titoli: Presidente del Comizio agrario di Piove di Sacco (1869-1880)
Consigliere d'amministrazione della Società d'apicoltura di Padova (18 gennaio 1872)
Fondatore e proprietario della Filanda Romanin-Jacur di Salzano (26 settembre 1872)
Socio onorario del Comizio agrario di Palermo (14 agosto 1875)
Membro del Consiglio di amministrazione della Società d'incoraggiamento di Padova (11 giugno 1877), poi direttore d'amministrazione (9 luglio 1877)
Censore della Banca mutua popolare di Piove di Sacco (luglio 1877) (15 marzo 1880)
Membro della Commissione per esaminare il progetto dell'edificio destinato al Pio Istituto dei rachitici di Milano (26 febbraio 1880)
Membro straordinario del Consiglio sanitario provinciale di Padova (29 febbraio 1880-1882)
Membro del Comitato di Padova per la commissione d'inchiesta delle Opere pie (3 giugno 1880)
Membro del Consiglio superiore dell'agricoltura (1888-1889)
Membro della Commissione idraulica-economica per la sorveglianza del bonificamento dell'Agro romano (17 ottobre 1889)
Presidente della Federazione del collegio padovano degli ingegneri 15 novembre 1908
Presidente del Sodalizio degli ingegneri e architetti italiani (22 febbraio 1913)
Socio onorario dell'Associazione nazionale fra mutilati e invalidi di guerra, sezione di Padova (17 febbraio 1920)
Membro della Commissione reale incaricata di preparare un disegno di legge per la conservazione della laguna veneta (28 giugno 1894) (15 marzo 1896)
Membro della Commissione di vigilanza sull'andamento dei lavori necessari a preservare la città di Roma dalle inondazioni del Tevere (15 marzo 1896)
Presidente della Commissione incaricata di studiare e proporre i provvedimenti tecnici e finanziari per completare il porto di Napoli (18 agosto 1896)
Presidente della Commissione reale incaricata di compilare il testo unico di tutte le disposizioni di legge vigenti nelle province facenti parte del compartimento amministrativo del Magistrato alle acque (30 agosto 1907)
Membro della Commissione reale per la preparazione del Regolamento prescritto dalla legge sul Magistrato delle acque (8 gennaio 1908)
Presidente della Commissione reale per la navigazione fluviale nella Valle del Po (22 marzo 1900) (16 ottobre 1910)
Socio fondatore della Società veneto tridentina (10 settembre 1872)
Socio onorario dell'Accademia di agricoltura, arti e commercio di Verona (26 dicembre 1872)
Socio corrispondente dell'Accademia di scienze, lettere e arti di Padova (30 maggio 1875)
Socio straordinario dell'Accademia di scienze, lettere e arti di Padova (24 giugno 1881)
Socio della Società geografica italiana (1881)

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:10/03/1920
Categoria:03 I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio
Relatore:Antonino Di Prampero
Convalida:10/12/1920
Giuramento:27/01/1921
Annotazioni:Gruppo Senato: Non ascritto a gruppi

    .:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 6 aprile 1879
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 6 aprile 1880
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 12 gennaio 1895
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 24 luglio 1883
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 16 marzo 1896
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 14 giugno 1903
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 8 ottobre 1909
Commendatore dell'Ordine di Carlo III (Spagna) 1873
Ufficiale dell'ordine della Legion d'onore (Francia) 17 luglio 1904
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 22 febbraio 1906
Grande ufficiale dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) 29 gennaio 1909

    .:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
XIV
Piove di Sacco
16-5-1880
Destra
XV
Padova II (Este)
29-10-1882
Destra
XVI
Padova II (Este)
23-5-1886
Destra
XVII
Padova II (Este)
23-11-1890
Destra
XVIII
Piove di Sacco
6-11-1892
Destra
XIX
Piove di Sacco
26-5-1895
Destra
XX
Piove di Sacco
21-3-1897
Destra
XXI
Piove di Sacco
3-6-1900
Destra
XXII
Piove di Sacco
6-11-1904
Destra
XXIII
Piove di Sacco
07-03-1909
Destra
XXIV
Piove di Sacco
26-10-1913
Destra


    .:: Senato del Regno ::.

Commissioni:Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Proroga del termine per procedimenti di responsabilità per recuperi" (13 luglio 1922)

    .:: Governo ::.

Governo:Sottosegretario di Stato al Ministero dei lavori pubblici (10 luglio 1894-9 marzo 1896)
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'interno (28 giugno 1900-17 febbraio 1901)

    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
        Tommaso Tittoni, Presidente

        Onorevoli colleghi. [...] Il 22 luglio chiudeva gli occhi in Padova il dott. ing. Leone Romanin Jacur, nato colà il 17 gennaio 1847. Nipote e discepolo dello storico Samuele Romanin, crebbe nel più forte amore per l'Italia e fu, ancor giovanissimo, ardimentoso cospiratore contro l'Austria, sprezzando ogni pericolo pur di contribuire all'agognata liberazione del suo Veneto. Conseguita la laurea in matematica e poi in ingegneria, diede le forze dell'eletto ingegno, la magnifica preparazione tecnica e l'indefessa attività di tutta la sua vita specialmente alla soluzione di alcuni problemi di cui aveva intuito tra i primi l'importanza vitale per il paese, cioè le bonifiche, la navigazione interna e le sistemazioni idrauliche. Le bonifiche egli propugnò instancabile, per in cinquantennio, sia con l'esempio personale dato nelle sue terre, sia per l'opera preziosa di tecnico spesa nelle maggiori bonifiche del Veneto, sia con l'attività di scrittore, di deputato ed uomo di governo, meritando gratitudine e lode imperitura. Apostolo e fautore precipuo della navigazione interna, di cui mise in rilievo la grande importanza economica, commerciale e militare, fu presidente della Commissione reale per la navigazione fluviale. Fu anche il più fervido artefice della creazione del magistrato alle Acque, sorto, con saggezza degna della gloriosa Serenissima, per dare un regime unico alle vie navigabili e per la migliore difesa idraulica del Veneto. E non di questi soli maggiori problemi fu egli appassionato cultore, ma di tutti quelli da cui potesse derivare maggior progresso alle industrie e maggior benessere al paese. Scrisse pregevoli lavori anche in materia d'igiene operaia e degli opifici industriali, di edilizia ospedaliera e su altri argomenti d'interesse sociale.
        Acquistatasi larga fama come tecnico e come amministratore, non solo fu chiamato a coprire importanti cariche locali, ma a soli 33 anni, nel 1880, fu inviato alla Camera per il collegio di Pieve [sic] di Sacco e vi restò per ben undici legislature e 39 anni ininterrotti, rappresentando poi il 2° collegio di Padova. La sua grande competenza e l'instancabile attività, dimostrate anche nei suoi numerosi discorsi, lo segnalarono ben presto alla stima dei colleghi, che lo chiamarono a far parte delle giunte e commissioni più importanti e lo vollero relatore di notevoli disegni e specialmente di tutte le leggi sulle bonifiche. Fu sottosegretario di Stato ai lavori pubblici nei due ultimi gabinetti Crispi e poi all'interno nel Gabinetto Saracco, in un momento particolarmente difficile, e rese anche allora, con la sua calma e la sua fermezza, segnalati servizi al paese. Ebbe importanti missioni all'estero per studi e congressi in materie di bonifiche e navigazione interna.
        Durante la guerra, il grande animo di patriota di Leone Romanin Jacur si rivelò nuovamente nel fervido generoso contributo da lui dato all'opera di soccorso per i profughi.
        Era nostro amato collega dal 3 ottobre 1920 e tosto si era segnalato, oltre che per la grande bontà ed affabilità, per la instancabile attività, non diminuita dagli anni e dalla salute ormai malferma. Fu relatore d'importanti disegni di legge e assiduamente partecipò ai nostri lavori, finché un assalto più forte del male, che doveva poi tenerlo inchiodato nel letto vari anni, non lo costrinse ad interrompere la nobile lunga fatica, fino all'ultimo dedicata al bene del paese. Ma la crudele infermità non gli tolse mai tuttavia la fede nei destini alti della patria, la stoica serenità dell'animo. Con Leone Romanin Jacur è scomparso un nobile spirito, un intemerato patriota, un benemerito parlamentare e cittadino, un tecnico di grande valore. Il nostro pensiero va commosso alla sua memoria venerata, mentre porgiamo alla orbata famiglia le più profonde condoglianze dell'Assemblea. (Benissimo).
        MUSSOLINI, capo del Governo. Domando di parlare.
        PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
        MUSSOLINI, capo del Governo. Il Governo si associa alle nobili parole commemorative pronunciate dal Presidente dell'Assemblea.

        Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 6 novembre 1928.

Note:La forma originaria del cognome "Romanin" fu modificata in "Romanin Jacur" nel 1869.
Il nome completo risulta essere. "Leone Jachia".
[Meriti civili] Medaglia d'argento al valore civile 10 maggio 1888: "entrava con manifesto rischio della vita in una filanda a vapore già in preda alle fiamme, per aprirvi le valvole di scarico delle caldaie, affine di impedire l'imminente scoppio che avrebbe fatto saltare in aria il fabbricato. Salzano, 5 novembre 1887"


Attività 1922_Romanin_Jacur_IndiciAP.pdf