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Senato della Repubblica
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NUNZIANTE Antonio

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:05/04/1830
Luogo di nascita:NAPOLI
Data del decesso:27/03/1900
Luogo di decesso:NAPOLI
Padre:Mattia
Madre:MUSCARI Angelica
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:DE MIRANDA Clotilde
Figli: Luigi
Luogo di residenza:NAPOLI
Titoli di studio:Laurea in giurisprudenza
Presso:Università di Napoli
Professione:Magistrato
Carriera:Consigliere della Corte d'appello di Macerata (6 aprile 1862)
Consigliere della Corte d'appello di Bologna (5 febbraio 1863) (28 agosto 1864)
Consigliere della Corte d'appello di Trani (17 dicembre 1865)
Consigliere della Corte d'appello di Roma (19 marzo 1871)
Consigliere della Corte d'appello di Napoli (10 dicembre 1871)
Presidente di sezione della Corte d'appello di Palermo (4 marzo 1875)
Primo presidente della Corte d'appello di Catanzaro (29 aprile 1877)
Primo presidente della Corte d'appello di Palermo (11 gennaio 1880)
Primo presidente della Corte d'appello di Napoli (28 settembre 1890)
Primo presidente della Corte di cassazione di Napoli (19 febbraio 1899-27 marzo 1900)

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:12/04/1890
Categoria:09 I primi Presidenti dei Magistrati di appello
Relatore:Salvatore Majorana Calatabiano
Convalida:13/12/1890
Giuramento:10/12/1890
Annotazioni:Giuramento prestato prima della convalida, in seduta reale d’inaugurazione di sessione parlamentare
.:: Onorificenze ::.

Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 1° febbraio 1874
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 30 maggio 1884
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 15 gennaio 1888


.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
    Giuseppe Saracco, Presidente

    Signori senatori!
    Compio il doloroso ufficio di annunziare al Senato la morte avvenuta in Napoli, alle 11 e 20 di stamane, di Antonio Nunziante, collega nostro a partire dal 4 dicembre 1890.
    Nato colà nel 1830, egli era entrato a far parte della magistratura fino dal 1853, e già da dodici anni copriva il posto di primo presidente della Corte d'appello di Napoli, quando venne chiamato a presiedere la Corte di cassazione in quella stessa città.
    Nella strettezza del tempo, io vi dirò di Antonio Nunziante sol quanto tutti conoscono e sanno, e può bastare tuttavia, perché il Senato debba sentire quale valoroso uomo esso fosse.
    Il degno ed onorato collega, del quale piangiamo la perdita improvvisa, era considerato, ed era di fatti, magistrato insigne, così per dottrina, come per fermezza ed onestà di carattere, contemperata da tale cortesia di forme, che lo facevano caro a quanti lo conobbero, ed ebbero l'opportunità di apprezzarne le qualità dell'ingegno e del cuore.
    Giurista valente, cittadino virtuoso, magistrato integerrimo, Antonio Nunziante sarà lungamente ricordato, nella sua Napoli principalmente; ed è nel nome vostro, o colleghi, che io mi sento onorato di potergli mandare quest'ultimo tributo di riverenza e di affetto. (Benissimo).
    LACAVA, ministro dei lavori pubblici. Domando di parlare.
    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
    LACAVA, ministro dei lavori pubblici. Il Governo si associa alle commoventi parole pronunziate dal nostro onorevole Presidente. Antonio Nunziante, come il nostro Presidente ha detto, fu un magistrato insigne e noto dappertutto per la sua rettitudine e per la sua operosità.
    Mando anch’io un mesto saluto alla sua venerata memoria. (Bene).
    BORGNINI. Domando la parola.
    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
    BORGNINI. Nulla potrei dire che fosse superfluo, dopo l’elogio che del nostro collega senatore Nunziante ha fatto il nostro onorato Presidente.
    Pure permettete che una parola io vi aggiunga per dovere di amicizia e per dovere personale.
    Io conobbi Antonio Nunziante, e vissi con lui per lunghissimi anni nella magistratura. Egli fu con me alla testa della Corte d’appello di Napoli per molti anni, ed è là che io vidi e seppi che Antonio Nunziante era molto amato e stimato per un profondo sentimento di giustizia. Là ebbi campo di apprezzare le doti elette della sua mente e del suo animo. Ora io sono certo che l’illustre e numerosa curia di Napoli piangerà il primo presidente della Corte di cassazione. So di poter credere che la cittadinanza intiera di Napoli si unirà al rimpianto della Curia.
    Antonio Nunziante aveva raggiunto il più alto posto che egli poteva desiderare e a cui poteva aspirare nella sua città nativa; forse è perciò che essendo egli contento e soddisfatto il destino ha colpito crudelmente lui, ed in lui la sua desolata famiglia.
    Noi dobbiamo rassegnarci alla perdita di questo nostro collega ed il Senato mi permetterà che anch’io, come amico suo, come collega del defunto, mandi in sua memoria un estremo saluto a Napoli qui da questo mio posto ed in quest’aula. (Bene).
    PESSINA. Domando di parlare.
    PRESDENTE. Ne ha facoltà.
    PESSINA. Signori senatori.
    Con l’animo profondamente addolorato, aggiungo in nome del Foro napoletano, cui ho l’onore di appartenere, il tributo della mia parola in questo comune rimpianto.
    Sono già decorsi oltre cinquant’anni dal tempo che fui compagno di Antonio Nunziante nelle scuole del diritto.
    Egli si avviò alla magistratura e ne percorse onoratamente i vari gradi sino a raggiungere il seggio di presidente della Corte di cassazione di Napoli.
    Ed io, come avvocato, sono stato sino a pochi giorni addietro testimone della sua vita e della sua coscienza.
    L’integrità dell’animo, e l’urbanità dei modi lo resero caro ai congiunti, agli amici ed a quanti lo conobbero. La rettitudine inflessibile nel culto della giustizia e lo studio assiduo delle dottrine giuridiche, per la diritta interpretazione delle leggi, gli procacciarono l’ossequio della magistratura e del foro.
    Egli lascia pertanto desiderio vivissimo di sé; e la memoria di lui rimarrà presso gli onesti esempio preclaro di magistrato indipendente da passioni, da interessi, da influenze, ligio soltanto alla religione del dovere. (Approvazioni).

    Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 10 marzo 1900.


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