Atti parlamentari - Commemorazione
Gabrio Casati, Presidente
Signori Senatori!
Mi duole per verità che io debba ora intrattenervi di tristi avvenimenti. Noi abbiamo perduto nell'intervallo scorso fra l'ultima nostra seduta e quella di oggi, alcuni colleghi. Darò alcuni cenni intorno ad essi, accennando alle cose in cui si sono particolarmente distinti.
Il barone Giuseppe Natoli possedeva il dono di ingegno vivace, d'animo intraprendente, amante della patria e perciò dell'indipendenza di lei; né per essa intendeva la sola bellissima isola sua, nato essendo in Messina nel marzo 1815, ma abbracciava Italia tutta. Abborrente dal tristissimo Governo borbonico, lo combattè sino dal 1848 e tali diè prove di valore e di saggezza, che giovane inviato venne rappresentante de' cittadini suoi al Parlamento Siciliano. Le sorti non volgendo favorevoli, preferse raccogliersi in quell'angolo di terra italiana ove il fuoco della libertà era mantenuto vivo dalla fede di un Re e dall'amore di un popolo. Ma appena rifulse stella propizia alla liberazione totale d'Italia, non si ristette dall'associarsi all'ardita impresa che tolse dal gioco Sicilia e il mezzodì d'Italia. Occupò cariche a lui dal Dittatore conferite, ma, lorquando differenze insursero fra questi ed il Governo del Re, si dimise. Fu sempre sua bandiera l'unità nazionale colla costituzionale Monarchia. Prefetto a Brescia, Ministro della Pubblica Istruzione, poi per gli affari interni, Senatore, in tutte queste cariche dimostrò energia, zelo, intelligenza. Libero ultimamente di sè ed assalita la sua città natia dal morbo asiatico vi accorse per rendere ai suoi concittadini tutti quei sussidi che per lui si potesse. Il suo zelo, la sua carità operarono molto, ma superato pure il grave attacco del male, soccombette a malattia che ne fu conseguenza il 24 settembre. Il suo sacrificio fu veramente spontaneo, nessuno speciale dovere ve lo invitava, fu impeto di carità patria che ve lo condusse.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 5 dicembre 1867
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