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Senato della Repubblica
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FABRETTI Ariodante

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   


.:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:10/01/1816
Luogo di nascita:PERUGIA
Data del decesso:15/09/1894
Luogo di decesso:MONTEU DA PO (Torino)
Padre:Giuseppe
Madre:CORSI Augusta
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:FERRETTI Filomena
Luogo di residenza:Torino
Titoli di studio:Laurea in lettere classiche
Presso:Università di Perugia
Professione:Docente universitario
Carriera giovanile / cariche minori:Secondo assistente al Museo egizio di Torino (1858)
Carriera:Professore di Lettere italiane all'Università di Modena (22 novembre 1859)
Professore di Lingue italiche all'Università di Bologna (4 febbraio 1860)
Professore di Archeologia all’Università di Torino (11 agosto 1860)
Cariche politico - amministrative:Membro e segretario dell'Assemblea Costituente per il mandamento di Perugia (Roma) (1849)
Cariche amministrative:Consigliere comunale di Torino (1887)
Cariche e titoli: Vicebibliotecario della Biblioteca estense di Modena (22 novembre 1859)
Direttore del Museo egizio di Torino (1871-1894)
Direttore della Scuola di magistero della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino (1880-1883)
Fondatore e presidente della Società di archeologia e belle arti di Torino (1882-1888) (1891-1894)
Fondatore e presidente della Società per la cremazione di Torino (6 aprile 1883-1894)
Socio effettivo dell'Accademia delle scienze di Torino
Vicepresidente dell'Accademia delle scienze di Torino (17 maggio 1885-24 maggio 1891)
Membro corrispondente della Società reale di Napoli (5 luglio 1864)
Membro ordinario della Società reale di Napoli (9 dicembre 1891)
Membro corrispondente dell'Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano (9 febbraio 1865)
Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei di Roma (4 agosto 1875)
Membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione (12 maggio 1881-4 maggio 1884)
Membro della Giunta del Consiglio superiore della pubblica istruzione (27 novembre 1882-4 maggio 1884)
Socio onorario nazionale della Deputazione di storia patria per le Venezie (28 ottobre 1888)
Socio effettivo della Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna
Socio dell'Accademia della Crusca di Firenze (26 giugno 1877)
Membro dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti di Venezia
Socio della Deputazione di storia patria per la Toscana
Socio corrispondente dell'Istituto di Francia

.:: Nomina a senatore ::.

Nomina:01/26/1889
Categoria:18 I membri della Regia accademia delle scienze
dopo sette anni di nomina
Relatore:Tommaso Celesia
Convalida:01/02/1889
Giuramento:28/03/1889
.:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia 2 agosto 1868
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore (Francia)
Cavaliere dell'Ordine della Rosa (Brasile)

.:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
XIII
Perugia I
5-11-1876*
Sinistra
Ballottaggio il 12 novembre 1876


.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti parlamentari Commemorazione
    Domenico Farini, Presidente

    Dal giorno ventitré del mese di luglio ad oggi noi avemmo a lamentare la morte dei senatori La Porta, Pernati di Momo, Durando, Fabretti, Lauri, Amore, Pavese, D’Ancona, De Crecchio. [...]
    Il senatore Ariodante Fabretti valicati gli anni settantotto dell'età sua, essendo nato in Perugia il 1° ottobre 1816, moriva di morte subitanea il 15 di settembre a Monteu da Po su quel di Torino.
    Pieno d'ingegno, a Perugia e a Bologna studiò le lingue classiche, l'archeologia e le scienze naturali. Già chiaro fra i cultori di codeste discipline, professando l'archeologia nell'università nativa, l'ardore nazionale, i liberi e purissimi intenti lo designarono ai concittadini per rappresentarli all'Assemblea costituente romana, della quale fu segretario; tanto il nome di lui a più d'un titolo si era disteso fuori.
    Esule, riparò a Torino, dove il conoscerlo, il pregiarne la dottrina, l'ammirarne l'animo eletto fu un punto solo. Addetto al Museo d'antichità ed egizio nel 1858, poi assistente, indi direttore dello stesso, ne ordinò, descrisse e bellamente illustrò la ricca suppellettile. Insegnò pure con grido l'archeologia greco-latina in quella università dalla quale non si scostò se non per alcuni mesi, del 1860, dedicati allo insegnamento delle lingue italiche antiche a Bologna. Nemmeno dopo che liberata l'Umbria, Perugia lo ebbe eletto per suo deputato, egli non abbandonò la città già ospitale rifugio, sempre poi prediletta dimora. Benvoluto dall'universale, vi ebbe gli onori ed uffici i più ambiti: Torino lo aveva per suo, altrettanto affetto vi tratteneva lui: gratitudine scambievole li avvinceva. Non ultimi nel consenso singolare i colleghi ed i dotti i quali lo vollero dell'Accademia delle scienze, di essa presidente per due anni, per sei vicepresidente, e finalmente direttore della classe di scienze morali, storiche e filosofiche, come era quando passò di vita. Codesta qualità d'accademico fu il titolo per il quale il 26 gennaio 1869 divenne senatore. I Lincei, la Crusca, l'Istituto di Francia e l'imperiale archeologico germanico, ascrivendolo fra i soci, gli mostrarono assieme a molti altri sodalizi scientifici italiani e forestieri il gran conto in cui lo tenevano. Che se la molta dottrina e la erudizione di lui apparvero e rifulsero, oltreché dalla cattedra, da opere di lunga lena, quali, a dir solo delle maggiori, la raccolta delle antichissime iscrizioni italiche, le cronache ed i documenti di storia perugina, le vite dei capitani di ventura umbri, il sunto di grammatica Osco-Sannita, l'analogia delle antiche lingue italiche colla greca, la latina e i dialetti viventi, ogni atto della vita di lui incontaminata e pura tramandò memoria dell'alto carattere e del gran cuore ch'egli ebbe.
    Lo pianse Torino, lo pianse Perugia che nel grembo materno ne raccolse pietosamente le ceneri: folla di popolo, il fiore della cittadinanza là e qua ne accompagnarono, ne onorarono la bara. perché l'austero uomo, il patriotta, lo scienziato esimio visse di studio, e d'integrità, operando sempre agli intenti più alti ai quali, in sua sentenza, l'umanità di grado in grado salirebbe tanto più sollecita, quanto più tutti e ciascuno si imponessero lo stretto dovere di affrettarvela. (Benissimo). [...]
    PRESIDENTE. Il senatore Sprovieri Francesco propone di far pervenire le condoglianze del Senato alle famiglie degli estinti testé commemorati.
    Chi approva questa proposta è pregato di alzarsi.
    (Approvato).

    Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 5 dicembre 1894.


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