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Senato della Repubblica
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CASSITTO Raffaele

  
  


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:09/15/1803
Luogo di nascita:LUCERA (Foggia)
Data del decesso:03/12/1873
Luogo di decesso:NAPOLI
Padre:Francesco Paolo
Madre:GASPARRI Irene
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:CILENTI Maria
Figli: Giulio
Parenti:CASSITTO Romualdo, avo paterno
MILETTI Saveria o CASSITTO Maria Giuseppa, ava paterna
CASSITTO Luigi, Giovanni Antonio, Federico, Giulio, Salvatore, zii, fratelli del padre
Titoli di studio:Laurea in giurisprudenza
Presso:Università di Napoli
Professione:Prefetto
Carriera:Governatore, poi Prefetto di Reggio Calabria (28 febbraio 1861-1° aprile 1862)
Prefetto di Noto, poi Siracusa (9 ottobre 1862-15 agosto 1863)
Prefetto di Pesaro e Urbino (12 febbraio 1865)
Prefetto di Grosseto (24 agosto 1865)
Prefetto di Massa e Carrara (4 aprile 1867)
Prefetto di Benevento (28 febbraio 1870-28 luglio 1872)
Cariche e titoli: Membro corrispondente della Società reale di Napoli
Socio corrispondente dell'Accademia di belle arti di Carrara
Membro della Società economica della Lucania
Membro della Società economica della Capitanata
Membro della Società economica di Noto
Membro della Società economica di Avellino

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:11/09/1872
Categoria:17 Gli intendenti generali
dopo sette anni di esercizio
Relatore:Tommaso Spinola
Convalida:16/12/1872
Giuramento:16/12/1872

    .:: Onorificenze ::.

Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia (21 luglio 1872)


    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Francesco Maria Serra, Vicepresidente

      Il commendatore Raffaele Cassitto cessò di vivere in Napoli il 4 corrente mese per colpo di apoplessia.
      Egli era nato in Lucera da antica famiglia patrizia nel 1803, e nei suoi zii paterni Giovanni Antonio, Luigi e Federico, tutti e tre distinti letterati, ebbe esempi di virtù domestica e di amore alle scienze degni di imitazione.
      E li imitò di fatto, perocchè appena addottoratosi in giurisprudenza, si dedicò agli uffizi pubblici, e dopo di avere disimpegnati con molta lode diversi incarichi municipali e provinciali, ottenne nel 1846 il posto di consigliere d'Intendenza.
      In tale uffizio egli dette prove non dubbie di attitudine e di operosità, in grazia delle quali fu nel 1859 chiamato a Napoli presso il Ministero dell'interno, dove la Regia Luogotenenza lo trovò nel 1861 con tale riputazione di amministratore valente ed onesto, che lo nominò prima governatore e poi prefetto di Reggio di Calabria.
      Appena assunto a quell'ufficio elevato, ebbe avversari non pochi, come nei tempi di profondo rivolgimento politico avviene anche ai migliori. Nulla potendo dire contro l'onoratezza del suo carattere e la sua distinta attitudine come amministratore, chiamarono debolezza la sua temperanza, inerzia la sua prudenza; ma egli invece di disprezzare le accuse, come da molti spesso si fa, volle di esse trionfare, e trionfò, e le prove del uso trionfo stanno nei diplomi di cittadinanza, dopo che cessò dalle funzioni di prefetto esercitate in quelle provincie, decretatigli dai municipi di Noto, Grosseto, Benevento, Baselice e San Bartolomeo in Galdo.
      Afflitto da frequenti malattie, non diminuì mai lo zelo suo per il pubblico servizio. Più volte nei brevi riposi consigliati dai medici e conceduti dal Ministero, il prefetto Cassitto non curando sé medesimo e la famiglia di cui era amantissimo, fece spontaneamente ed innanzi tempo ritorno al lavoro sempre quando la sopravvenienza di qualche importante affare di servizio sembrava ricordargli maggiore l'obbligo dell'opera sua.
      Costretto dagli anni e dalla malferma salute a chiedere onorato riposo, questo gli venne conceduto nel luglio 1872 dal Governo del Re, il quale, pochi mesi dopo, nel premiò in modo speciale le benemerenze collo scriverlo fra i senatori del Regno.
      Ammesso in tale qualità in questo venerevole consesso, egli ebbe appena tempo di assidersi fra noi che un primo insulto di apoplessia pose in pericolo la sua vita e lo strinse a riparare in seno alla sua famiglia in Napoli, dove, sino a questi ultimi giorni, nutrivasi speranza di conservarne ancora per lunghi anni la preziosa esistenza.
      Un secondo insulto, la spegneva quasi improvvisamente.
      Il senatore Cassitto fu uomo di svariata e soda coltura, e come tale, ebbe l'onore di essere ascritto fra i Soci corrispondenti dell'Accademia delle Scienze in Napoli e di altri istituti letterarii e scientifici. Marito e padre affettuoso, uomo d'indole mitissima, aperto alla benevolenza, e di modi assai cortesi, cittadino devoto al Re e alla patria, funzionario di fama intemerata, il senatore Cassitto lasciò morendo fra quanto lo conobbero vivissimo desiderio di sé.

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 10 dicembre 1873.

Note:Secondo altra fonte risulta nato il 14 settembre 1803.

Attività 0488_Cassitto_IndiciAP.pdf