L'Aula ha esaminato e approvato ieri il decreto-legge n. 67 (scadenza 9 luglio) recante disposizioni urgenti per la salvaguarda della stabilità finanziaria dell'area euro (ddl 2171). La Commissione Bilancio - ha detto in Aula il relatore Tancredi - ha approvato il decreto all'unanimità, accogliendo un emendamento del Governo che inserisce in norma la sostanziale ratifica dell'Accordo dei Capi di Stato dell'8 maggio.
«Nella riunione del 2 maggio scorso - ha ricordato il sen. Tancredi - il Consiglio europeo ha stabilito l'istituzione di un meccanismo di prestiti bilaterali per un ammontare di 110 miliardi di euro (di cui 30 a carico del Fondo monetario internazionale) per permettere alla Grecia di coprire il proprio fabbisogno finanziario. La concessione di questa linea di credito è però vincolata al rispetto di un programma che la Grecia, di concerto con la Commissione europea e il Fondo monetario internazionale, si è impegnata ad attuare attraverso una manovra di aggiustamento, degli interventi tesi a favorire la competitività e delle misure che regolino i mercati finanziari. Il decreto-legge in esame autorizza il Governo a realizzare le operazioni di sostegno finanziario a favore della Grecia concordate a livello internazionale. A tal fine, autorizza l'erogazione di prestiti sino al limite massimo complessivo di euro 14 miliardi e 800 milioni nel triennio».
«Ricordo - ha detto ancora il Relatore - che l'ammontare del contributo di ciascun Paese è determinato sulla base della quota di partecipazione al capitale della Banca Centrale Europea, per l'Italia pari a 18,42 per cento. L'articolo 2, comma 2, del decreto provvede ad autorizzare l'emissione di un ammontare di titoli a medio lungo termine espressamente in "deroga" al limite massimo del ricorso al mercato autorizzato dalla legge finanziaria 2010».