Venerdì 23 marzo l'Aula del Senato ha ospitato la celebrazione del cinquantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma. La cerimonia - trasmessa in diretta da RaiUno e dal canale satellitare del Senato - è stata aperta dagli indirizzi di saluto dei Presidenti delle Camere, Franco Marini e Fausto Bertinotti, del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, e del Presidente della Commissione Europa, José Manuel Durao Barroso. Le delegazioni europee in Aula hanno quindi ascoltato le allocuzioni di Carlo Azeglio Ciampi, Valéry Giscard D'Estaing, Giulio Andreotti, Emilio Colombo e Hans-Gert Poettering. Sono infine intervenuti i Presidenti dei Parlamenti nazionali. In una pausa dei lavori è stato trasmesso un filmato che raccoglie le testimonianze d'epoca sulla costruzione dell'Unione europea.
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L'intervento di apertura del Presidente del Senato, Franco Marini »
Il saluto del Presidente della Camera dei deputati, Fausto Bertinotti »
Il resoconto sommario della cerimonia »
Con la relazione del senatore Guido Galardi (Ulivo), la Commissione Industria, martedì 27, ha avviato l'esame del ddl 1427 di conversione in legge del decreto-legge n. 7, recante misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese, già approvato dalla Camera e in scadenza il 2 aprile.
Da giovedì 29 marzo il decreto è all'ordine del giorno dell'Assemblea.
La Commissione Ambiente ha ascoltato mercoledì 28 marzo Aldo Cosentino, Direttore generale della direzione generale per la protezione della natura del Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle problematiche afferenti il sistema delle aree protette e la rete Natura 2000.
Giovedì 29 marzo ha ascoltato i rappresentanti di Assoelettrica ed Edison, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui cambiamenti climatici, anche in vista della Conferenza nazionale su energia, ambiente e attuazione del Protocollo di Kyoto.
La Commissione Lavoro ha ascoltato i rappresentanti della Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori (CONFSAL), della Confederazione unitaria di base (CUB), della Confederazione generale del commercio, del turismo, dei servizi, delle professioni e delle PMI (CONFCOMMERCIO) e della Confederazione italiana esercenti attività commerciali, turistiche e dei servizi (CONFESERCENTI), nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla situazione delle fasce deboli del mercato del lavoro.
Con 180 voti favorevoli, 2 contrari e 132 astenuti l'Aula, martedì 27 marzo, ha approvato, definitivamente il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 4, recante proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali (ddl 1381). La discussione generale si era conclusa nella seduta pomeridiana di mercoledì 21 marzo.
Approfondimento
Il decreto-legge approvato è volto ad assicurare la prosecuzione degli interventi e delle attività destinati a garantire il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni in Afghanistan, Sudan, Libano e Iraq, prevedendo altresì disposizioni per la proroga della partecipazione del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia alle missioni internazionali di pace e di aiuto umanitario.
Come illustrato dai due relatori Tonini e Zanone, nel dibattito svolto nelle Commissioni Esteri e Difesa si è evidenziata un'ampia convergenza su tre punti: l'apprezzamento per l'operato dei militari italiani nelle missioni internazionali; la necessità di una verifica sistematica da parte del Parlamento dei risultati delle missioni internazionali, anche per evitare che il dibattito si concentri sul rifinanziamento di maggiore visibilità politica a scapito di altre iniziative significative; la tendenza al peggioramento dello scenario afgano a causa della instabilità dei Paesi confinanti e della difficoltà di conseguire obiettivi di progresso civile.
Il decreto di proroga estende le autorizzazioni di spesa dalla cadenza semestrale a quella annuale e accentua la finalità umanitaria della partecipazione italiana a missioni internazionali. L'articolo 1 reca interventi di cooperazione allo sviluppo; l'articolo 2 riguarda la missione umanitaria di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq; l'articolo 3 concerne le missioni internazionali delle Forze armate e delle Forze di polizia.
Il titolo di legittimazione dell'impiego di forze militari contro minacce alla pace o aggressioni è nella Carta delle Nazioni Unite e nel riferimento costituzionale all'integrazione dell'Italia nelle organizzazioni internazionali.
Il nuovo concetto strategico di sicurezza e di difesa elaborato dalla NATO tende ad accentuare la sintonia con l'ONU e a sviluppare il partenariato con l'Unione Europea: nella collaborazione di queste tre istituzioni internazionali risiede il multilateralismo, al quale l'Italia ha dato un contributo di primo piano in Libano, nei Balcani e in Afghanistan e che necessita della interazione tra interventi politici, economici e militari.
Quanto all'equipaggiamento e alle regole di ingaggio, improntate al criterio della risposta proporzionata alle minacce prevedibili, le differenze con la missione in Libano dipendono dall'assenza in Afghanistan di compiti di interposizione.