Discorso d'insediamento del Presidente Adeodato Bonasi (18 novembre 1918-29 settembre 1919)
Senato del Regno, tornata del 20 novembre 1918
Presidenza del Presidente Bonasi
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Discorso del Presidente
PRESIDENTE. (Il Presidente si alza e con lui si alzano tutti i ministri e i senatori).
Commosso e confuso di trovarmi, in un momento così solenne per la Grande Patria nostra, elevato a questo eminente Seggio lasciato vacante dal venerato insigne patriota, che tutti dolorosamente piangiamo, cui alla vigilia di questo giorno benedetto, crudele destino tolse la grande consolazione di proclamare da questo posto che l'Italia era fatta tutta di un pezzo e di un colore, mi consenta il Senato e mi consenta l'onorevole Presidente del Consiglio, prima di dare a lui la parola per le sue comunicazioni, che io esprima tutta la profonda mia riconoscenza a S.M. il Magnanimo nostro Re (gridi di Viva il Re!), ed al Governo per la somma prova di fiducia, onde hanno voluto onorarmi, affidandomi l'altissimo ufficio.
E grazie vivissime anche a voi, egregi colleghi, della dimostrazione affettuosa che, ad infondermi animo, vi siete compiaciuti farmi nell'atto che io salivo tremante a questo seggio, illustrato da una serie ininterrotta di uomini preclari per gloriose patriottiche benemerenze (Benissimo).
Conscio però di essere più che mai impari alla dignità della suprema carica, ora, che per l'età tarda e la affievolita energia delle attitudini altro titolo ad occuparla non mi rimane che il grande amore che sempre mi mosse nella lunga mia vita, tutta modestamente consacrata a servizio della Patria adorata, così in guerra, come in pace, per rispetto al Senato ed alle sue solenni deliberazioni ed ai voti ripetutamente espressi, sento il dovere di ripetere dinanzi a voi che, in pieno accordo col Governo, soltanto temporaneamente mi sono piegato a sobbarcarmi al grave ufficio, in attesa che nel più breve termine possibile il Senato stesso sia chiamato a designare chi definitivamente e più degnamente debba esserne investito. (Vivissimi applausi).
Invoco dunque per poco la benevola sapiente vostra cooperazione, fidente che con essa potrò dignitosamente toccare la non lontana meta, deponendo nelle vostre mani l'altissimo mandato. (Applausi vivissimi e prolungati).
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