Discorso d'insediamento del Presidente Gabrio Casati (22 marzo 1867 - 2 novembre 1870)
Senato del Regno, tornata del 23 marzo 1867
Presidenza del Presidente Casati
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PRESIDENTE. Signori Senatori,
Per la terza volta vengo insignito di questa onorevolissima carica di presiedere al primo Consesso del Regno dal favore del Re. Io non ripeterò quanto vi espressi le altre volte: dirò solo che continuerò a mettere all'opera nel fungerne l'incarico tutta la buona volontà per me possibile, pregando che voi pure mi continuiate quella benevolenza della quale mi deste tante prove, confortandomi co' vostri consigli.
Un pensiero mi fa sorgere l'epoca dell'aprimento di questa Legislatura; permettetemi di esprimerlo. Ieri fu il 22 marzo: questa coincidenza dell'anniversario della prima proclamazione dell'indipendenza italiana mi è di buon augurio. Ora sono 19 anni, una città insorta contro lo straniero osò proclamare l'indipendenza della Nazione. Questo grido ardito fu accolto dal Magnanimo Re che immediatamente se ne fece propugnatore. Un tal fatto solenne ne fu l'inizio. Scorsero tante vicende quasi da far disperare di raggiungere lo scopo. Ma il grido del Re raccolto e propugnato fortemente divenne un voto ereditato dal glorioso Figlio che fedele lo mantenne colla spada e col senno. L'opera è compiuta; l'indipendenza della Nazione dal giogo straniero è assicurata. Ora siamo chiamati a fornire lo Stato di un solido ordinamento; è una nuova epoca che si schiude d'innanzi a noi. E noi non verremo meno all'incarico; e congiunti agli altri grandi poteri, confido nel felice augurio che conduremo anche questo stadio della nostra esistenza a prospero risultamento, finché si raggiunga una nuova epoca di stabilità, di forza e di pacifica gloria.
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