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Senato del Regno - Assemblea

XVII Legislatura (dal 10 dicembre 1890 al 27 settembre 1892)

Presidente del Senato

Altre informazioni sulla legislatura

Nella diciassettesima legislatura del Regno si svolsero in Senato 123 sedute in un’unica sessione, precedute dalla seduta reale d’apertura della legislatura a Camere riunite. Il 7 dicembre 1890 Domenico Farini fu riconfermato alla Presidenza del Senato. Il discorso reale d’inaugurazione del 10 dicembre 1890 riguardò principalmente la politica internazionale, la legislazione sul lavoro, il consolidamento delle finanze e il riordino del credito.

Pochi mesi dopo l’inizio della legislatura, il 31 gennaio 1891, il II Governo Crispi cadde in seguito al voto contrario della Camera dei deputati all’ordine del giorno Villa favorevole al disegno di legge sugli aumenti provvisori dei diritti di confine e della tassa di fabbricazione degli spiriti. Al II Governo Crispi seguirono il I Governo di Rudinì (6 febbraio 1891-15 maggio 1892) e il I Governo Giolitti (15 maggio 1892-15 dicembre 1893). Nella primavera del 1892, in seguito alle dimissioni del ministro delle Finanze Colombo, Antonio Starabba, marchese di Rudinì, presentò al re le proprie dimissioni, ma fu confermato nell’incarico di formare il governo. Durante la discussione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, il 5 maggio 1892 la Camera dei deputati espresse voto contrario all’ordine del giorno Grimaldi per la fiducia al ministero appena formato. L’incarico di formare la nuova compagine governativa fu affidato quindi a Giovanni Giolitti, che a sua volta si vide costretto a rassegnare le dimissioni, poiché la Camera, il 26 maggio 1892, aveva respinto l’ordine del giorno per la fiducia al governo presentato dal deputato Baccelli. Il 27 maggio 1892, comunicando alla Camera che il re non aveva accettato le dimissioni del governo, Giolitti pregò l’assemblea di votare le leggi urgenti e di concedere sei mesi di esercizio provvisorio dei bilanci 1892-1893, scelta corroborata dal voto dell’11 giugno.

Nel corso della breve diciassettesima legislatura le Camere approvarono la legge 5 maggio 1891, n. 210, sull’abolizione dello scrutinio di lista. Stabilendo il ritorno al collegio uninominale, la legge fissava a 508 il numero dei collegi elettorali e disponeva che ciascun collegio eleggesse un solo deputato. Una commissione presieduta dal ministro dell'Interno e composta di quattro senatori e dodici deputati, entro due mesi dalla sua costituzione, avrebbe dovuto compilare la tabella dei nuovi collegi elettorali. Fu approvata anche la legge 30 giugno 1891, n. 314, che prorogava per gli istituti d'emissione la facoltà di emettere biglietti di banca pagabili a vista al portatore fino al 31 dicembre 1892. Con la legge 6 maggio 1891, n. 215, il governo fu autorizzato a concedere all'Istituto italiano di credito fondiario l'esercizio del credito fondiario in tutto il Regno.

Ripercussioni sulla politica interna ebbe la pubblicazione, il 15 maggio 1891, dell’enciclica Rerum novarum di papa Leone XIII sulla condizione degli operai; l’enciclica papale ebbe notevoli ripercussioni sul pensiero sociale cristiano e sull’associazionismo cattolico.

 

Il tema del diritto del lavoro fu posto al centro dei comizi operai, come ad esempio il comizio internazionale per i diritti del lavoro tenuto il 12 aprile 1891 a Milano, dove nell’agosto dello stesso anno venne indetto uno sciopero. Lo scioglimento del comizio operaio di Roma e gli incidenti avvenuti il 1° maggio 1891 ebbero risonanza nel dibattito al Senato del 4 maggio 1891 su un’interpellanza riguardante la libertà d’associazione. L’anno successivo a Palermo fu tenuto il congresso delle società operaie nel maggio 1892. Pochi mesi più tardi, tra il 14 e il 15 agosto 1892, fu fondato a Genova il Partito socialista italiano durante il congresso delle associazioni operaie e delle società di mutuo soccorso.

Nell’ambito della politica internazionale, l’azione diplomatica dell’Italia consolidò le intese favorevoli alla penetrazione coloniale in Africa: a tal fine furono siglati due protocolli d’intesa con la Gran Bretagna il 24 marzo e il 15 aprile 1891. Il 6 maggio 1891 fu confermata a Berlino per la terza volta la Triplice alleanza tra Italia, Germania e Austria. Alcuni mesi più tardi, il 6 dicembre 1891, seguirono i trattati di commercio tra l’Italia e gli imperi centrali, cui fu data esecuzione con la legge 30 gennaio 1892, n. 15. Negli stessi giorni, l’8 dicembre 1891, si svolse un incontro tra il generale Gandolfi e il ras Mangascià sul fiume Mareb in Eritrea. Il 12 agosto 1892 venne concluso un trattato commerciale con il sultano di Zanzibar sugli scali del Benadir, ratificato con la legge 11 agosto 1896, n. 373.

L’Italia promosse in quegli anni anche congressi scientifici di interesse internazionale: tra questi, di rilievo fu la Conferenza internazionale di Venezia per la prevenzione del colera, inaugurata il 5 gennaio 1892, che portò ad una convenzione sanitaria tra gli Stati partecipanti; rilevanti furono anche le manifestazioni in ricordo di Cristoforo Colombo inaugurate a Genova il 10 luglio 1892.

Volumi Estremi cronologici Sessione Contiene PDF
Atti parlamentari della Camera dei Senatori. Discussioni : legislatura XVII, sessione 1890. - Roma : Forzani, 1890 10 dicembre 1890
30 giugno 1891
unica Discorso del re all'apertura della prima sessione - Discussioni Adobe PDF PDF
Atti parlamentari della Camera dei Senatori. Discussioni : legislatura XVII, prima sessione 1890-92. - Roma : Forzani, 1892 25 novembre 1891
7 marzo 1892
unica Discussioni Adobe PDF PDF
Atti parlamentari della Camera dei Senatori. Discussioni : legislatura XVII, sessione 1890-92. - Roma : Forzani, 1892 22 marzo 1892
20 giugno 1892
unica Discussioni - Indice alfabetico ed analitico delle materie contenute nei volumi della sessione 1890-92 Adobe PDF PDF