Presentazione del dossier "Maltrattamento e abuso sui bambini: una questione di salute pubblica", della Fondazione Terre des Hommes Italia
Intervento del Presidente del Senato, Pietro Grasso, nella Sala Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato
Ministro Lorenzin, dottoressa Giannotta, Autorità, gentili ospiti,
sono molto lieto sono lieto di portare il mio saluto personale e quello del Senato a questa iniziativa di presentazione del dossier "Maltrattamento e abuso all'infanzia: una questione di salute pubblica". Consentitemi di iniziare ringraziando la Vice Presidente Sandra Zampa e con lei tutti i componenti della Commissione Bicamerale, che svolge un'attività di ascolto e dialogo tra il Parlamento e le Associazioni impegnate sui diritti dell'infanzia.
Voglio inoltre rivolgere un sentito ringraziamento alla Fondazione "Terres des Hommes" che svolge da decenni una attività fondamentale in aiuto ai minori maltrattati, sfruttati, abbandonati di tutto il mondo. Grazie davvero: se come dice il Talmud "chi salva una vita salva il mondo intero" questo è ancora più vero quando ci si impegna nei confronti dei bambini, creature innocenti e custodi del futuro dell'umanità.
Troppo spesso si ritiene che gli abusi sui minori riguardino terre lontane, società e culture completamente diverse dalla nostra. In verità, proprio grazie ad un'indagine condotta nel 2015 dalla vostra Fondazione su impulso dell'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, abbiamo dati che raccontano di circa 100.000 bambini in Italia presi in carico dai Servizi Sociali perché vittime di maltrattamenti fisici o emotivi. Dall'intensità e dal tipo di violenza subita da un bambino scaturisce una fragilità che non rimane certo confinata alla sua esistenza ma si riversa inevitabilmente sull'intera società: anche per questo non possiamo voltare le spalle a un fenomeno gravissimo che produce effetti devastanti sui singoli e ancor di più sulla collettività.
Abbiamo davvero bisogno di un surplus di approfondimenti e di riflessioni, non solo per conoscere meglio un fenomeno complesso ma anche e soprattutto per definire risposte più efficaci da parte delle Istituzioni nazionali e locali.
In questo senso il dossier che viene presentato oggi è un contributo originale e profondamente innovativo, soprattutto perché spiega l'importanza di inquadrare i maltrattamenti sui minori come una questione di salute pubblica. La preziosa collaborazione di cinque autorevoli Centri Ospedalieri - al quale sono grato per il loro incredibile lavoro, fatto di professionalità e umanità - ci restituisce numerosi spunti sulle possibili strade da percorrere per realizzare un sistema di prevenzione sanitaria nazionale. Si tratta innanzitutto di stabilire metodi di approccio comparabili nel tempo e riproducibili in altre regioni e poi di realizzare strutture all'avanguardia, con professionalità solide e percorsi di formazione adeguati.
Solo in questo modo possiamo immaginare - spero in un breve futuro - di poter far fronte anche alle situazioni più difficili e di tutelare completamente un bambino o una bambina che si trovano, loro malgrado, a vivere esperienze drammatiche.
Nel dossier sono contenuti numeri, percentuali, statistiche utilissime. La parte che mi ha colpito di più - da padre e da nonno prima ancora che da Presidente del Senato - è però quella nella quale vengono descritte le storie di alcuni bambini che sono stati assistiti nelle strutture ospedaliere. Spaccati di vita dolorosi che ci aiutano a comprendere anche le forme più subdole e meno note di maltrattamento, come la mancanza di affetto e di cure, che determinano danni fisici e psicologici enormi. Non vi è alcun dubbio sul fatto che le Istituzioni debbano farsi carico della responsabilità di assicurare ad ogni minore le stesse possibilità di vivere serenamente la propria infanzia e di poter realizzare i propri sogni.
Sono sicuro che gli autorevoli relatori che interverranno nel corso della mattinata sapranno, da prospettive diverse, aumentare la nostra consapevolezza e la conoscenza di questo tema. Auguro a tutti voi buon lavoro. Grazie.