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Il Presidente: Intervento in Assemblea

Giorno del Ricordo

Intervento del Presidente del Senato, Pietro Grasso, nell'Aula legislativa del Senato

Signor Presidente della Repubblica, Autorità, gentili ospiti,

è con commossa partecipazione e vicinanza ai sopravvissuti e ai famigliari delle vittime che desidero condividere, con voi tutti, il ricordo di una delle pagine più dolorose della nostra storia: la tragedia delle Foibe e dell'Esodo di famiglie istriane, fiumane e dalmate.

Al termine della Seconda Guerra Mondiale, con l'arrivo delle milizie titine oltre il confine orientale del nostro Paese, si consumò un vero e proprio eccidio contro persone innocenti: un massacro per troppo tempo dimenticato anche dalla storiografia ufficiale.
Così come poco si è parlato dell'odissea di migliaia di italiani che, per fuggire dalle persecuzioni e dalla privazione della libertà, furono costretti a un lacerante esodo verso luoghi dove furono trattati con sospetto e diffidenza. Per molti di loro l'esodo ha significato povertà e privazioni.

Desidero esprimere un particolare ringraziamento al Dott. Ballarin, a cui rinnovo il mio apprezzamento per essere tra i più attivi promotori di iniziative di ricerca e approfondimento della verità storica. E' così che si impedisce che "l'indicibile possa diventare ripetibile".
Nonostante il passaggio inesorabile del tempo, ancora oggi, tali vicende rappresentano una ferita aperta per il nostro Paese, per tutti noi. Conoscerle e comprenderle significa produrre gli anticorpi all'intolleranza, ai pregiudizi razziali, ai regimi dittatoriali, ai nazionalismi. Non possiamo prescindere da un serio, paziente e scrupoloso approfondimento sul dramma che si consumò nelle terre istriane, fiumane e dalmate in quegli anni.

La storia ci chiede di coltivare la sua memoria: come atto di giustizia nei confronti delle vittime e ammonimento perenne contro ogni persecuzione e offesa della dignità umana.
È un impegno - questo - che riguarda ciascuno di noi sia nella nostra dimensione di individui sia come parte di una comunità.
Una memoria partecipata e consapevole del passato è capace di superare il risentimento e di aprirsi alla speranza, alla riconciliazione. Permette di non tradire quel cammino che dopo le atrocità delle guerre mondiali abbiamo intrapreso in nome della democrazia, della libertà e della pace. In questo lungo percorso le Istituzioni hanno il compito di trasmettere alle giovani generazioni - che hanno avuto la fortuna di non sperimentare sulla propria pelle quegli orrori - la conoscenza degli eventi storici, perché al venir meno dei testimoni diretti possano essi stessi tramandare la memoria.
Se saremo capaci di farlo, allora il Giorno del Ricordo assumerà sempre più un significato ulteriore rispetto a quello della mera commemorazione.

Per questo mi voglio rivolgere alle ragazze e ai ragazzi che sono qui oggi: sono felice che, grazie all'impegno e alla sensibilità dei vostri docenti, abbiate approfondito delle dolorose pagine di storia che vi consentiranno, oggi, di apprezzare ancora di più i valori di pace e integrazione, posti a fondamento dell'Unione europea, che a voi possono sembrare scontati ma che costituiscono una conquista da salvaguardare. Ora sapete quanto sia stato difficile realizzare il sogno dell'Europa unita e quanti ostacoli abbiamo dovuto superare.
Basta voltarsi indietro per avere chiara la necessità di difendere il nostro comune destino.

Grazie.