Partecipazione al ciclo di seminari: Conversazioni al Senato - L’Europa che vogliamo
Tra il 7 e il 10 giugno 1979 per la prima volta i 410 parlamentari europei furono eletti direttamente dai cittadini dei nove stati membri della Comunità europea. Presidente del primo Parlamento europeo elettivo fu Simone Veil, esponente francese liberaldemocratica dell'Union pour la démocratie française. Questa importante personalità politica è stata ricordata in un affettuoso quanto puntuale ritratto biografico dalla senatrice a vita Liliana Segre in occasione dell'incontro dedicato al quarantennale delle prime elezioni europee, svoltosi nella Sala degli atti parlamentari della Biblioteca del Senato il 9 maggio 2019. La senatrice Segre ha richiamato alla memoria in particolare la deportazione ad Auschwitz subita da Veil in quanto ebrea durante l'occupazione nazista della Francia, il doloroso silenzio sulle persecuzioni antiebraiche sofferto dai sopravvissuti nell'immediato dopoguerra, il conseguente impegno politico attivo per il consolidamento delle istituzioni democratiche, l'elezione al vertice delle istituzioni europee a coronamento di questo impegno.
L'Archivio storico ha voluto ricordare le prime elezioni dirette europee esponendo nella Sala degli atti parlamentari, in concomitanza dell'incontro del 9 maggio, i documenti conservati nel Fondo Amintore Fanfani e relativi alla prolusione sulle Attività e prospettive del Parlamento europeo tenuta in Sala Zuccari in Senato da Simone Veil il 2 dicembre 1981, in occasione del convegno organizzato dal presidente del Senato Fanfani e attinente all'allargamento degli orizzonti della politica. Il ciclo di incontri in cui il convegno si inseriva era dedicato significativamente all'Integrazione conoscitiva al dialogo parlamentare.
Numerosi sono i documenti conservati presso l'Archivio storico del Senato che attestano l'interesse dell'Istituzione per i temi dell'integrazione europea. In occasione dell'incontro del 9 maggio è stata presentata al pubblico ed esposta in una piccola mostra una selezione di queste testimonianze, in particolare l'interessante carteggio tra Andrea Chiti Batelli e Ferruccio Parri del febbraio 1969 riguardante un progetto di legge sulla modifica delle norme per l'elezione dei membri italiani all'Assemblea consultiva del Consiglio d'Europa; e i progetti delle Delegazioni parlamentari italiane alle Assemblee europee, risalenti al 1967 e finalizzati a una più organica collaborazione tra delegazioni parlamentari, Assemblee europee, governi e parlamenti nazionali.
Accanto ai documenti più propriamente istituzionali o amministrativi, vi è un cospicuo numero di riviste, bollettini e opuscoli che testimonia l'incessante attività di documentazione da parte delle commissioni e degli organismi preposti al raccordo tra Parlamento nazionale e istituzioni europee: sono stati pertanto esposti in mostra anche i numeri di «Ici l'Europe», «L'Europa» e del «Bollettino europeo», reperiti nei fascicoli della Giunta delle Comunità europee della IV e della V legislatura.
Nella piccola mostra documentaria è stata infine presentata anche la lettera di estremo interesse, datata 27 gennaio 1971, di Jean Monnet a Mariano Rumor sulle riunioni e sull'attività del Comitato d'azione per gli Stati Uniti d'Europa, conservata nel Fondo Rumor.