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La guida dell'educatore - La storia

GuidaFondata nel 1836 da Raffaello Lambruschini, sacerdote e pedagogista genovese vicino a Vieusseux e agli intellettuali del suo Gabinetto, tra cui Gino Capponi, Bettino Ricasoli e Niccolò Tommaseo, La Guida dell'Educatore nacque dall'esigenza di occupare almeno in parte, nei limiti consentiti dalla censura, lo spazio politico ed editoriale lasciato vuoto dalla soppressione dell'Antologia. Edita da Vieusseux, fu la prima rivista pedagogica in senso moderno apparsa in Italia, con l'obiettivo di avvicinare al problema educativo genitori e maestri nonché di orientare il pensiero liberal-cattolico e moderato verso la necessità di una formazione del popolo. Il mensile, che cessò le pubblicazioni nel 1845, si avvalse del contributo attivo dello stesso Vieusseux, il quale si proponeva di migliorare l'istruzione elementare e di far conoscere i metodi didattici praticati in Italia e all'estero da educatori responsabili. Vi collaborarono altresì lo scrittore Pietro Thouar e il pedagogista livornese di origine tedesca Enrico Mayer, quest'ultimo autore degli articoli riuniti sotto il titolo Frammenti d'un viaggio pedagogico nella rubrica "Varietà", in cui vengono presentate una serie di esperienze formative italiane e straniere, con la descrizione di educatori esemplari e delle istituzioni educative di particolari regioni geografiche, allo scopo di enunciare dei principi di politica scolastica e preparare i lettori alle auspicate riforme. La rivista accoglieva inoltre le rubriche "Educazione", a carattere generale, "Istruzione", che sottolineava l'importanza del ruolo della famiglia a sostegno della scuola, affrontando questioni relative agli strumenti didattici, e "Letture per i fanciulli", in seguito "Letture per la gioventù", decisiva per la caratterizzazione della rivista come opera non solo teorica. La seconda fase della Guida, fino alla sua chiusura, fu contraddistinta da una maggiore eterogeneità di contributi; oltre al completamento dell'esposizione del sistema pedagogico di Lambruschini, vi sono individuabili almeno due linee editoriali, riconducibili alle figure di Mayer e Tommaseo. L'eredità della rivista fu raccolta da una serie di pubblicazioni edite soprattutto in Toscana, tra cui "La famiglia e la scuola" e "La gioventù", che promossero gli ideali educativi della Guida alla luce del nuovo contesto politico.