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Il Presidente: Intervento in Assemblea

Sulla scomparsa di Indro Montanelli

(Seduta n. 17 del 24 luglio 2001)

(Si leva in piedi e con lui tutta l'Assemblea). Onorevoli senatori, purtroppo, non solo il senatore a vita Carlo Bo ci ha lasciati in questi giorni. Domenica 22 è scomparso anche un grande giornalista, storico, intellettuale, osservatore acuto e critico dei nostri eventi. Mi riferisco a Indro Montanelli.

Credo che ciascuno di noi debba qualcosa ad Indro Montanelli: quando l'abbiamo ammirato e il giorno dopo lo abbiamo criticato; quando abbiamo convenuto con lui e il giorno seguente ci era sembrato di esserci sbagliati; quando abbiamo pensato di averlo catturato e definito in una categoria, in un movimento, in un partito e poi ci siamo accorti che lui non rientrava in nessuna categoria, in nessun movimento, in nessun partito.

In questo, credo, stava la grandezza di Montanelli: lui non ci lasciava mai indifferenti, sia che lo seguissimo sia che ce ne discostassimo. Penso che la grandezza di Montanelli stesse anche in quello sguardo ineguagliabile che da vicino non gli impediva di vedere il quadro generale degli eventi (lui che pure rifuggiva dagli schemi interpretativi) e che da lontano, anche da lontano, gli consentiva di non perdere mai di vista l'avvenimento, il dato particolare e financo il dettaglio.

Credo ci mancherà molto quel suo pungolo pungente delle nostre pigrizie, delle nostre inerzie e anche delle nostre certezze.