Sull'incidente aereo verificatosi nei cieli di New York
(Seduta n. 67 del 12 novembre 2001)
(Si leva in piedi e con lui tutta l'Assemblea). Colleghi, immagino che come me abbiate appreso dai primi flash di agenzia che sono pervenuti in questo momento, e che stanno continuando ad arrivare, la notizia secondo cui un aereo di linea, un aereo commerciale, sarebbe caduto su uno dei quartieri più popolati di New York, Queens; in proposito non abbiamo ulteriori informazioni, ma comunque la notizia è già di per sé drammatica.
Il mondo sta vivendo dei momenti veramente difficili e di fronte a queste prime confuse notizie siamo nella situazione paradossale e tragica di augurarci che questa ulteriore disgrazia sia effettivamente, tale e non un qualcosa di simile a quello a cui abbiamo assistito a partire dai tragici fatti dello scorso 11 settembre.
Non ho altro da aggiungere se non informazioni di cui siete già a conoscenza; naturalmente il mio cordoglio ed il vostro va alle vittime sia quelle a bordo dell'aereo, sia quelle - presumo - a terra, giacché Queens è un quartiere enorme e molto popolato di New York.
Nelle prossime ore avremo modo di apprendere ulteriori informazioni. Resta il fatto che queste notizie stringono il cuore, anche perché, obiettivamente, di fronte a quello che in situazioni normali può essere considerato un catastrofico incidente, in frangenti come questi risultano ancor più allarmanti.
Ribadisco il nostro sincero cordoglio nei confronti dei cittadini americani e di chi sa quali altri Paesi del mondo caduti vittime di questa disgrazia.