Chiusura dei lavori prima delle ferie di Natale
(Seduta n. 100 del 22 dicembre 2001)
Onorevoli colleghi, prima che si verifichi un generale scioglimento delle righe e che l'Aula si trasformi in un'anticamera di aeroporto, consentitemi di ringraziarvi e di rivolgere gli auguri a ciascuno di voi.
Mi piacerebbe raccogliere alcune delle osservazioni avanzate durante la discussione della legge finanziaria.
Non lo farò; non riprenderò le considerazioni sul merito e sull'iter della legge finanziaria, su questo suo andare e venire tra Camera e Senato e sul suo concludersi quasi sempre alla vigilia di Natale. Mi limito però a raccogliere e a segnalare un'osservazione che è stata avanzata dal relatore collega Tarolli circa la natura, ormai, della legge finanziaria e sul suo essere strumento effettivamente efficiente. Come stiamo dicendo già da parecchie legislature, forse sarebbe arrivato il momento di riflettere concretamente su questo strumento.
Ringrazio i due relatori, senatori Tarolli e Curto, che si sono molto adoperati anche in questa terza lettura (Applausi dai Gruppi FI, CCD-CDU:BF, LNP e AN), i Presidenti delle Commissioni di merito e il Presidente della 5a Commissione, che hanno dovuto fare corse notturne. (Applausi dai Gruppi FI, CCD-CDU:BF, LNP e AN).
Ringrazio, come già ho fatto una volta e faccio ancora, per la puntualità e la competenza che ha dimostrato anche in questa ultima lettura il controrelatore - lo chiamerò così - senatore Morando (Generali applausi), al quale rivolgo ancora una volta i miei complimenti.
Ringrazio cordialmente il sottosegretario Vegas (Generali applausi) non solo per il lavoro e per la competenza, ma anche, se mi consentite, per l'arguzia che qualche volta ha saputo utilizzare in questa discussione: l'ironia è uno dei condimenti più prelibati della democrazia. Approfitto anzi della presenza del sottosegretario Vegas per pregarlo di farsi tramite dei nostri saluti ed auguri al Ministro dell'economia e delle finanze, ove abbia modo di incontrarlo (Generali applausi); anche questo fa parte del sale della democrazia, come dicevo prima a proposito dell'ironia.
Ringrazio anche con molta franchezza tutte le forze politiche, quelle di maggioranza e di Governo, e quelle di opposizione anche quelle forze politiche che talvolta si sono dimostrate più turbolente nei confronti della Presidenza. Assicuro a tutti quanti che questo non scalfirà i miei tentativi - non so quanto coronati dal successo - di mantenere il massimo della serenità e della calma olimpica.
Ci siamo detti qualche tempo fa - lo dico per fare l'ultimo augurio - discutendo pochi giorni fa il bilancio del Senato che noi senatori, rappresentanti di questa prestigiosa istituzione, non intendiamo diventare una Camera di risulta.
Considerando l'enorme lavoro che nei suoi cento giorni il Governo ha inflitto al Parlamento, proprio oggi che celebriamo la nostra centesima seduta auguro al Governo, a partire dal mese di gennaio, un periodo di maggiore rilassatezza, eventualmente con un prolungamento di qualche giorno delle ferie, in modo tale da evitare non solo che il Senato diventi un organo di risulta, ma anche un organo di consulta eccessivamente pressato da provvedimenti (Generali applausi).
Vorremmo mantenere anche la nostra autonomia e la nostra capacità propositiva, perché è giusto dare voce ed espressione a tutti i senatori e a tutte le forze politiche.
Formulo veramente un augurio cordiale e do appuntamento a coloro che si sono già prenotati - abbiamo avuto il tutto esaurito - domani per il bel concerto di Natale che avrà luogo in quest'Aula. A tutti voi, con molta cordialità e sincerità, e alle vostre famiglie, gli auguri personali del vostro Presidente. (Vivi, generali applausi. I senatori dei Gruppi FI, CCD-CDU:BF, LNP e AN si levano in piedi).