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Il Presidente: Intervento in Assemblea

Commemorazione di Chiara Lubich

Onorevoli colleghi,
il 14 marzo di un anno fa, nella sua casa di Rocca di Papa, si spegneva Chiara Lubich, fondatrice e presidente dell'Opera di Maria, movimento ecclesiale conosciuto in tutto il mondo come il Movimento dei Focolari.
Nata nel 1920 a Trento con il nome di Silvia Lubich, assunse quello di Chiara, sull'esempio di tante figure della tradizione cristiana, al momento della sua consacrazione con voti privati, avvenuta il 7 dicembre 1943.

Determinante, per la sua radicale scelta di fede, l'esperienza degli orrori della guerra: poco più che ventenne, scelse di non rimanere con la famiglia, sfollata in montagna, ma di ritornare a Trento, devastata dai bombardamenti, e condividere la paura e la disperazione dei concittadini.
In questo doloroso contesto, denso di fede e di coraggio umano, Chiara Lubich costituì, insieme ad un gruppo di amiche, il primo nucleo del Movimento, ispirato da una spiritualità incentrata sul tenace desiderio di incarnare nella società contemporanea la chiamata a tutti gli uomini ad "essere una cosa sola".

Nasceva così il primo Focolare, espressione nascente di quella "spiritualità dell'unità" che nei decenni successivi Chiara Lubich avrebbe approfondito e meditato al punto da formulare proposte concrete, volte a permeare di questo spirito unitario tutti gli ambiti della società umana.
Un momento fondamentale di questa evoluzione fu l'incontro, avvenuto nel 1948 a Montecitorio, tra Chiara Lubich ed Igino Giordani, luminosa figura di intellettuale e uomo politico, deputato della Democrazia cristiana all'Assemblea Costituente e nella prima Legislatura repubblicana.
L'adesione di Giordani al Movimento, oltre che sancire definitivamente l'apertura dei Focolari al contributo delle persone sposate, accentuò ulteriormente il carattere politico - nel senso più nobile della parola - della presenza ecclesiale e sociale espressa dai Focolari.

Da questo fermento è nato, negli anni più recenti, il Movimento politico per l'unità, impegnato a diffondere la cultura dell'unità tra gli uomini e le donne che dedicano la loro esistenza all'impegno politico, senza limiti di appartenenza o di schieramento.
Cuore della proposta è la riscoperta della fraternità come categoria politica, da porre sullo stesso piano dell'eguaglianza e della libertà, nel tentativo di ricomporre, in chiave cristiana, quel trinomio di valori posto alla base, sin dalla fine del XVIII secolo, di ogni moderno sviluppo della democrazia e dei diritti della persona umana.
Tra i momenti di formazione, riflessione e incontro fra le diverse culture politiche proposti dal Movimento, meritano un particolare plauso e considerazione i percorsi di formazione politica rivolti alle giovani generazioni. Penso, in particolare, alle scuole di formazione alla cittadinanza avviate il mese scorso, ad opera del Movimento, proprio nella mia Regione, nelle città di Palermo e Catania.

Il Movimento dei Focolari conta, oggi, più di 140.000 membri, ed oltre due milioni fra aderenti e simpatizzanti. È presente stabilmente in 89 Paesi del mondo, e diffuso in altri 100. Ciò che più caratterizza il lascito di Chiara Lubich, rispetto ad altre realtà religiose ed ecclesiali, è la sua apertura alla partecipazione di persone provenienti da altre confessioni cristiane e addirittura ad altre appartenenze religiose, come dimostra, ad esempio, l'appartenenza o la vicinanza al movimento da parte di migliaia di individui di fede islamica o buddista.
Chiara Lubich, del resto, ha sempre affermato come il dialogo e l'unità abbiano sempre costituito la vera cifra dell'azione e dello spirito del suo Movimento, rivolgendosi, in particolare, in quattro direzioni: all'interno della Chiesa cattolica, nel dialogo ecumenico tra le diverse confessioni cristiane, con i seguaci di altre religioni, ed infine, con eguale convinzione ed efficacia, nei confronti di tutte le "persone di buona volontà", che esprimono convinzioni non religiose.

La sua serena mitezza, che non si stancava di diffondere con un messaggio di pace e di unità, non è mai stata disgiunta dalle doti di tenace sensibilità e coraggiosa accoglienza, tipicamente femminili, che hanno sempre caratterizzato la guida e l'azione del Movimento, sin dalle sue origini trentine.
Questo prezioso carisma è destinato a perpetuarsi nel tempo, per effetto degli Statuti dell'Opera, che prevedono che il Movimento continui ad essere presieduto da una donna, anche dopo la scomparsa della sua fondatrice.
Nel ricordare Chiara Lubich, ad un anno dalla sua scomparsa, è allora doveroso rivolgere un caldo augurio di buon lavoro all'avvocato Maria Emmaus Voce, per molti anni tra le sue più strette collaboratrici, ed oggi Presidente mondiale del Movimento, nell'auspicio che la memoria dei risultati - davvero straordinari - conseguiti in questi anni sul cammino della pace e dell'unità tra i popoli e le religioni, possa continuare a tradursi, come sta già avvenendo, in un rinnovato messaggio di speranza rivolto al mondo intero.