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Il Presidente: Intervento in Assemblea

Giornata della donna

Inaugurazione del nuovo allestimento della Sala Koch di Palazzo Madama in occasione del centenario della prima celebrazione europea della giornata della donna

Autorità, care amiche, gentili ospiti,
sono particolarmente felice di accogliervi oggi nella Sala Koch, che è stata restituita al suo splendore. Questo luogo opera del celebre architetto Gaetano Koch, da cui prende il nome, è stato realizzato alla fine dell'Ottocento e ha ospitato per decenni la sala di lettura della nostra Biblioteca, poi trasferita a Palazzo della Minerva. Cuore pulsante dell'attività del Senato, questa Sala è un elemento di sintesi felice fra le Istituzioni e i cittadini. Da oggi, restituita al Senato e a Palazzo Madama, sarà destinata ad ospitare incontri, dibattiti, convegni.

Un grazie di cuore a quanti, donne e uomini del Senato, con il loro grande impegno, e lavorando fino a poche ore fa, hanno consentito la realizzazione del nostro nuovo luogo di incontri. Abbiamo voluto far coincidere il nuovo allestimento della Sala con il Centenario della celebrazione europea della giornata della donna. Una rinnovata stagione per l'affermazione sempre maggiore di in ogni campo della società civile di tutte le donne.

Oggi sono presenti relatrici illustri che onorano la nostra Italia. Laura Biagiotti, grande stilista e ambasciatrice della moda italiana in tutto il mondo, Cavaliere del Lavoro. Laura Biagiotti è stata tra i primi italiani a intuire l'importanza nascente della Cina dove, già, nel lontano 1988, si svolse una sfilata del suo prestigioso atelier. Federica Guidi, autorevole Presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria.
Federica Guidi esprime il suo talento anche nell'azienda di famiglia, il gruppo bolognese Ducati Energia.
Valentina Vezzali, schermitrice italiana specializzata nel fioretto: è l'unica donna al mondo ad avere ottenuto 3 medaglie d'oro consecutive alle Olimpiadi. Vincitrice di numerosissimi titoli mondiali ed europei, Valentina Vezzali è in forza alle Fiamme Oro della nostra Polizia di Stato. E ancora la giornalista Maria Latella, che modera il dibattito. Maria Latella fino a poco tempo fa è stata firma di prestigio del Corriere della Sera.
Oggi è Direttrice di A, il settimanale punto di riferimento per le donne italiane, che affronta, con indiscussa competenza, temi e problemi di grande interesse civile legati anche al mondo del lavoro e dei giovani.

Ascolteremo con grande interesse le loro storie, fatte di impegno, merito e dedizione. Questo parterre di donne preparate, capaci e volitive, che hanno fatto della loro vita un percorso di successo, superando molti ostacoli, ben rappresenta, nel centenario della giornata europea della donna, il "nuovo corso" che tutti auspichiamo. Ho sempre considerato essenziale il ruolo della donna nella società, nel lavoro, nell'impresa, nelle principali professioni, nella politica, nelle attività artistiche e sportive. L'impegno delle donne in ogni settore è una splendida realtà. Sono quasi sempre prime nelle graduatorie di concorsi impegnativi e complessi, sono quasi sempre le più brave nel corso della loro carriera. Un percorso che affrontano con grande capacità, con tenacia, con costanza, con voglia di riuscire, con indiscutibile professionalità.

Sono doti che racchiudono un plusvalore, se è vero, come lo è, che contemporaneamente sanno affrontare con eguale competenza e caparbietà, il percorso parallelo non meno oneroso della cura della casa, della famiglia, degli affetti. E lo fanno nonostante non siano ancora pienamente attuate le politiche di flessibilità e di sostegno equilibrato da più parti richieste, proprio per potere conciliare al meglio lavoro e famiglia, consentendo anche, così, la ripresa della natalità. Nel nostro Paese lavora il 46,5% delle donne, meno cioè di quel 60% che il Consiglio d'Europa ha ritenuto quale obiettivo da raggiungere entro il 2010. Ma al riconoscimento delle doti e delle qualità del mondo femminile, non è seguito ancora e in modo completo quel salto di qualità ulteriore che è costituito dal raggiungimento di posizioni di vertice, in completa parità con gli italiani di sesso maschile.

La quota nei ruoli di comando nelle imprese è ferma al 20%. Eppure, come riportato ieri dal Corriere della Sera, le aziende che raggiungono la soglia del 30% nei consigli di amministrazione, progrediscono meglio delle altre: dimezzano le probabilità di insolvenza; offrono risultati nettamente migliori in termini di redditività ed efficienza economica. Gli uomini italiani, rispetto a quelli di altri Paesi, sembrano mostrare una diffidenza che è certamente retaggio di antichi pregiudizi e di preconcetti. Non si è ancora metabolizzato pienamente che la completa parità è sinonimo di crescita, di progresso, di modernizzazione.

E' il trampolino di lancio per il pieno allineamento con quegli Stati ai quali spesso facciamo riferimento per la qualità degli obiettivi raggiunti e per i progressi conseguiti. Da parte mia, rivendico con orgoglio alcuni cambiamenti in Senato in favore del mondo femminile, anche se resta ancora molto da fare. Da qualche settimana ricopre il prestigioso incarico, di altissima responsabilità di Segretario Generale la dottoressa Elisabetta Serafin. E' una donna di grandissima preparazione ed esperienza che tutti le riconoscono. Ho voluto fortemente proporre la sua nomina al Consiglio di Presidenza e sono lieto di averla al mio fianco.
E' la prima donna nella storia d'Italia a svolgere un ruolo così rilevante. Il percorso che porta alla piena e giusta considerazione femminile è certamente avviato. Ma è fondamentale che non ci siano battute di arresto; è indispensabile sostenere ogni iniziativa, anche legislativa, che aiuti a non fermarsi a metà del guado.

Valorizzare completamente e dare la giusta considerazione sociale alla donna, deve essere una priorità della politica, delle Istituzioni, della Repubblica. I lavori al Senato di questa settimana verranno dedicati ai temi femminili: il disegno di legge sulle detenute madri; la mozione su donne e sistema dei media, la proposta di legge sulle quote di genere dei Consigli di Amministrazione. Una vera e propria rivoluzione culturale, di cui da anni tutti abbiamo piena consapevolezza, non può e non deve svolgersi ad intermittenza. Non deve subire arresti a causa di "conflittualità" tra uomini e donne. I timori, le contrapposizioni non giovano all'interesse del nostro Paese che chiede altruismo, efficienza, modernizzazione, valorizzazione di tutti i talenti, senza distinzione di sesso, per venire incontro alle necessità ed alle esigenze di quanti vi abitano e vogliono vedere progredire la propria terra.
Vi ringrazio