La formazione e il sostegno all'innovazione nelle PA per lo sviluppo del Paese. Presentazione del Piano Strategico di FORMEZ PA per il 2011/2013
Intervento del Presidente del Senato Renato Schifani in Sala Zuccari
Autorità,
Signore e Signori,
il Senato è lieto di ospitare la presentazione del Piano Strategico di FORMEZ PA per il 2011/2013.
Il Formez, che opera per il Paese dal 1965, traduce in azione concreta gli indirizzi politico-amministrativi del governo nazionale ed offre una importante contributo all'innovazione della pubblica amministrazione ed alla formazione del personale pubblico.
L'Italia festeggia quest'anno i 150 anni dalla realizzazione della sua Unità sul piano politico, un traguardo che rappresentò il termine di un faticoso e lento processo storico.
Fu proprio la burocrazia, quella sabauda, a dare il contributo iniziale per uniformare le prassi amministrative degli stati preunitari.
Con l'unificazione politica, ebbe inizio, da subito, la sfida per raggiungere l'unificazione sul piano amministrativo, economico e sociale del Paese.
C'era inoltre da colmare il divario storico fra lo Stato e il cittadino.
E' un processo non ancora definito completamente.
Rispetto ad allora, è vero che il dualismo fra il Nord e il Sud del nostro Paese si riflette ormai su piani e condizioni profondamente mutate; tuttavia, il problema del divario economico e sociale, quello delle infrastrutture e dei servizi, continua a pesare sulla vita dell'intera Nazione.
Nonostante i passi avanti di cui la storia del Formez è testimone, resta viva la necessità di un lavoro comune più intenso ed armonico, animato dal sentimento di una storia e di un destino comuni; istituti come Formez PA ne sono una valida espressione operativa.
Nella vita italiana pesa ancora una certa distanza fra il cittadino e la Pubblica Amministrazione che deve essere colmata al più presto, non soltanto sul piano culturale o politico ma anche su quello economico.
L'efficienza della Pubblica Amministrazione, infatti, non è solo un diritto del cittadino; è anche parte essenziale dello sviluppo, perché produce valore in termini di competitività e fiducia nel sistema-Paese.
Le riforme approvate negli ultimi anni vanno nella giusta direzione e rappresentano una svolta sia nei processi amministrativi sia sulla organizzazione delle stesse pubbliche amministrazioni.
Siamo di fronte ad una vera e propria svolta nel modo di concepire e produrre servizio pubblico nel nostro Paese.
Le amministrazioni non vanno più intese come poteri, ma anzitutto come organi al servizio della comunità: in quanto tali, sono tenute a fornire prestazioni qualificate, con costi e tempi contenuti.
Il passo successivo è quello di ottenere un risultato così importante attraverso dotazioni organizzative e strumentali delle Amministrazioni che siano sempre più all'altezza di questo compito.
E' chiaro dunque che l'assistenza, sia alle pubbliche amministrazioni sia direttamente al cittadino, e la formazione costituiscono oggi, ancor più che nel passato, due settori strategici sui quale investire.
Un dato su tutti: gli stessi processi lavorativi nel settore pubblico presentano ormai caratteristiche e modalità che devono sempre più misurarsi con la rivoluzione informatica e con i consistenti guadagni di tempo e denaro che la digitalizzazione consente.
In tale prospettiva, emergono nuovi bisogni e una domanda di servizi pubblici ancora più consapevole ed evoluta, che dà l'idea di quanto un'organizzazione pubblica deve e dovrà essere in grado di fare.
Di sicuro, alle pubbliche amministrazioni è richiesto di pesare meno sui bilanci pubblici e di contribuire a migliorare le condizioni di vita dei cittadini.
Si produce così "valore" pubblico che si ottiene assicurando più servizi e di migliore qualità e sostenendo la competitività del Paese, specie nelle aree meno sviluppate.
Il pubblico impiego ha dimostrato senso di responsabilità e del dovere comprendendo la necessità di sacrifici, anche economici, necessari per garantire la saldezza dei conti pubblici.
Ciò ci rende orgogliosi e consapevoli prima di tutto della necessità di tributare loro il sempre giusto plauso, non dimenticando le esigenze dei precari e delle fasce più deboli.
Si legge nella introduzione al Piano: "si deve mirare ad un Paese che possa dare speranza e opportunità ai giovani di oggi e ai cittadini di domani".
E' un auspicio che identifica la giusta missione che deve ispirare la programmazione ed il lavoro quotidiano di un'Agenzia come FORMEZ PA rispetto alle sfide che si profilano oggi per tutto il nostro Paese.
Mi sembra doveroso dare atto a questo Istituto di aver intrapreso una strada coraggiosa innovando profondamente la propria missione ma conservando la tradizione e lo spirito di servizio nei confronti delle amministrazioni del Mezzogiorno.
Costituisce esempio di questo impegno, che è anche etico, l'accompagnamento al cittadino garantito da un servizio come Linea Amica, che si è espletato anche nelle drammatiche circostanze del terremoto in Abruzzo.
E' questa l'idea di "missione pubblica" che intendiamo realizzare per l'Italia del ventunesimo secolo.
Vi ringrazio.