" Matera Italia e ritorno - Viaggio all'interno della dimensione lucana"
Intervento del Presidente del Senato, Renato Schifani nella Sala Capitolare della Biblioteca del Senato, in occasione della presentazione del volume "Matera Italia e ritorno. Viaggio all'interno della dimensione lucana" di Franco Di Pede
Autorità, Signore e Signori,
Ho accettato con piacere l'invito della Senatrice Maria Antezza e del Professor Franco Di Pede, che qui saluto insieme agli altri relatori, a partecipare alla presentazione del volume "Matera Italia e ritorno - Viaggio all'interno della dimensione lucana", che il Senato ospita nella prestigiosa cornice della Sala Capitolare. Ho sfogliato con interesse questo libro, in cui è raccolta l'opera di ricerca fotografica svolta in molti anni di lavoro dal Professor Di Pede. Aspetti conosciuti ma anche inediti di Matera sono infatti mostrati con una perizia e sensibilità artistica che colpisce. Le immagini fotografiche sono accompagnate da citazioni tratte dagli scritti di grandi personaggi di epoche diverse, e che fanno riferimento, in modo eterogeneo ma sempre suggestivo, alla città lucana. Molti sono, in effetti, i testi che parlano di Matera, un luogo che ha colpito la fantasia dei visitatori di ogni tempo. Celebre è rimasto il libro di Carlo Levi "Cristo si è fermato a Eboli", che ha avuto il merito di suscitare un grande ritorno di interesse per questa terra, troppo a lungo lasciata andare all'incuria e all'abbandono.
Paese di antichissima origine, i cui primi insediamenti risalgono all'epoca paleolitica, Matera ha nella Civita (nata nell'Età dei metalli) il suo primo nucleo urbano e ha conosciuto un significativo sviluppo come città della Magna Grecia. In tempi più recenti, nel Medioevo, questa terra è stata abitata da monaci benedettini e bizantini che si erano stabiliti nelle grotte della Gravina creando così delle vere e proprie Chiese rupestri. A lungo capoluogo della Basilicata, Matera è stata la prima città del Sud d'Italia che si è ribellata ai nazisti tanto da essere teatro di feroci rappresaglie da parte di questi. Quando si parla di Matera si fa un immediato accostamento con i suoi celebri "Sassi", di cui sempre Carlo Levi ha scritto che sono "dei coni rovesciati, degli imbuti" e hanno "la forma con cui, a scuola, immaginavamo l'Inferno di Dante".
In realtà i Sassi, inseriti dall'Unesco all'interno dei Patrimoni dell'Umanità nel 1993, hanno una spiccata importanza come antichissimo ecosistema urbano, nel quale le risorse naturali sono state saggiamente impiegate sin dai lontani tempi nei quali vennero abitati dai primi esseri umani.
Un complesso e articolato sistema di "raccolta delle acque" ha infatti consentito a popolazioni diverse di svilupparsi e evolversi.
Vere e proprie "città di pietra" scavate nel tufo e situate nel centro storico di Matera, i Sassi sono stati definiti, sempre dall'Unesco, un "paesaggio culturale", di grande suggestione tanto da essere spesso paragonati ad un presepe. Purtroppo essi hanno conosciuto, durante il secolo scorso, un lungo periodo di sovraffollamento, fenomeno che, unito allo stato generale di abbandono del luogo, alla mancanza di fognature, alla povertà, ha costretto la popolazione ad un tipo di vita profondamente degradata e priva di norme igieniche, la cui prima conseguenza era una elevatissima mortalità infantile.
Fu Alcide De Gasperi a firmare la prima Legge Speciale, in seguito alla quale fu attuato lo sfollamento dei Sassi stessi, per avviare una consistente opera di recupero di questo meraviglioso luogo che oggi per fortuna è stato restituito al suo stato originario ed è meta consistente di turismo. La splendida architettura stratificatisi nei secoli, la presenza di suggestivi complessi monastici, la saggia gestione delle risorse attuata in tempi nei quali non esistevano davvero le tecniche odierne, le belle case-grotta: tutto questo contribuisce a rendere Matera un luogo unico per splendore e suggestione.
E' uno dei tanti esempi delle meraviglie che racchiude questa nostra Italia, questo Paese di cui abbiamo appena celebrato il Centocinquantesimo dell'Unità, questa splendida terra che può e deve essere valorizzata al meglio e ancor meglio, per incentivare un turismo che è fonte di reddito e lavoro ma anche per dare a noi tutti, che ne siamo i fortunati abitanti, la possibilità di apprezzare ogni giorno i luoghi in cui siamo nati, luoghi che a volte diamo per scontati.
E' molto importante che ci siano libri e immagini, come quelle presentate oggi, che sono testimonianza e memoria di un passato di cui tutti noi dobbiamo andare fieri.
Vi ringrazio