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Il Presidente: Intervento in Assemblea

Presentazione della moneta commemorativa per i 130 anni dalla nascita di Alcide De Gasperi

Intervento del Presidente del Senato, Renato Schifani in Sala Zuccari

Autorità, Signore e Signori,
è con grande piacere che ho accolto la proposta della Fondazione Alcide De Gasperi di ospitare nella nostra splendida Sala Zuccari, qui a Palazzo Giustiniani, la presentazione della moneta celebrativa dedicata ad Alcide De Gasperi e coniata dalla Zecca dello Stato nel 130° anniversario della sua nascita.

Il conio di una moneta - sin dall'antichità e nel divenire delle culture - è strumento sicuro, duraturo e intelligibile ed appare degna e sobria manifestazione di ricordo per un grande uomo. La medaglia, realizzata da Luciana De Simoni, artista dello studio d'incisione dell'Istituto poligrafico Zecca dello Stato, ritrae lo statista italiano e sul rovescio troviamo la frase pronunciata alla radio da Alcide De Gasperi il 5 gennaio del 1952: "VI PARLERO' DELL'EUROPA DI DOMANI, DI QUELL'EUROPA CHE VOGLIAMO IDEARE E COSTRUIRE".

Voglio partire da questa frase per ricordare Alcide De Gasperi non solo come uno dei fondatori dell'Italia repubblicana ma anche come padre - insieme ad Adenauer, Schumann e Altiero Spinelli - dell'Europa unita, che contribuì a realizzare, facendo fare dell'Italia, Paese distrutto dal fascismo e dalla guerra, uno dei pilastri di quell'idea. Riflettere sulla figura di uno dei più grandi statisti italiani del Novecento diviene ancora più importante in un momento come quello attuale. Da molti mesi, il tema dell'Europa è quotidianamente presente nelle riflessioni dei cittadini e delle famiglie nel nostro paese, visto il critico momento economico che l'Italia e altri paesi europei stanno vivendo. Riflettere sul passato e sull'idea di Europa oggi, seguendo i passi compiuti da De Gasperi nel momento in cui si decise di dare concretezza a quell'idea, ci permette di affrontare con maggiore lucidità il presente e le difficoltà del contesto economico e sociale in cui stiamo muovendoci.

L'esigenza di intraprendere politiche di ripresa, di riflettere sulla direzione da seguire e di rafforzare la nostra identità appare oggi più che mai un dovere primario, e farlo senza esitazioni nella comune casa europea è un dovere che tutti noi sentiamo. L'Europa non è e non deve essere solo una costruzione economico-finanziaria, vale a dire solo moneta, concorrenza, mercato. L'obiettivo comune ambizioso è un governo dell'economia capace di superare gli squilibri macroeconomici che l'Unione ancora presenta al suo interno. Si pongono davanti a noi tutti, come necessari e ineludibili, l'impegno e il coraggio per un vero processo di integrazione delle politiche economiche, delle politiche di bilancio, di quelle fiscali e anche di quelle sociali.

Abbiamo oggi bisogno di più Europa e di una nuova Europa.
Un'Europa più integrata, più competitiva, dotata di risorse sufficienti per portare avanti politiche comuni e per essere protagonista sulla scena internazionale.
Un'Europa più unita per fare fronte alle tante sfide che il mondo globalizzato pone oggi alla sicurezza, ma anche ai pilastri della nostra convivenza civile e sociale.
Un'Europa in cui soprattutto gli Stati fondatori siano soggetti politici paritari.
Un'Europa che sappia e voglia agire in sintonia, con la profonda convinzione che l'aiuto reciproco e la volontà comune di essere uniti nei momenti difficili come quello che il nostro Paese sta attraversando, consentiranno di superare tutte le difficoltà e di uscire a testa alta dalla crisi.
L'Europa nasce proprio come unione politica, nata in seguito ai drammatici eventi della seconda guerra mondiale con l'obiettivo di affermare la pace nel continente.

Alcide De Gasperi fu segretario e fondatore della Democrazie Cristiana; partito cardine dell'Italia post bellica per diversi decenni, la Democrazia Cristiana non fu solo un partito cattolico, ma forza capace di realizzare una sintesi nazionale: specie tra cattolici e laici, ponendo le basi etiche della democrazia. De Gasperi fu uno dei "padri della Patria", perché intendeva la politica e il buon governo come servizio alla cosa pubblica e ai cittadini. Affermava: "È la volontà politica unitaria che deve prevalere. Bisogna fare l'Europa per assicurare la nostra pace, il nostro progresso e la nostra giustizia sociale che deve anzitutto servirci da guida". E ancora: "I popoli che si uniscono, spogliandosi delle scorie egoistiche della loro crescita, debbono elevarsi anche a un più fecondo senso di giustizia verso i deboli e i perseguitati. Lo sforzo di mediazione e di equità che è compito necessario dell'Autorità europea le darà un nimbo di dignità arbitrale che si irradierà al di là delle sue giuridiche attribuzioni e ravviverà le speranze di tutti i popoli liberi".

L'impegno primario della politica, attraverso i Parlamenti e le istanze rappresentative, deve essere oggi quello di stimolare le istituzioni dell'Unione ed i Governi ad un'azione più coraggiosa, anche dal punto di vista economico e finanziario. Più Europa e nuova Europa sono le sfide che ci attendono, ma forse ancor prima è necessario educare all'Europa, recuperare il senso di una storia comune, per maturare consapevolezza di un legame che è, insieme, libertà, responsabilità e giustizia. Oggi più che mai è indispensabile pervenire all'Europa unita attraverso cittadini, potenza civile e democratica, senso e coscienza di una storia, capace di diventare prospettiva di pace e di benessere per le generazioni del domani. L'unità, la coesione, la stabilità, la trasformazione della rappresentanza in partecipazione in ciascun Paese membro, sono principi e ideali che debbono permeare tutta l'Unione Europea.

Con un vero salto di qualità, mostreremo così ai nostri cittadini che l'Europa è la risposta, l'unica, valida ed efficace, alle sfide di un mondo globalizzato, sulla scia della lucida visione di Alcide De Gasperi, che seppe, ben oltre mezzo secolo fa, capire cosa fosse indispensabile per assicurare all'Italia un futuro migliore.