Presentazione del ddl in materia di contrasto al negazionismo
Intervento del Presidente del Senato, Renato Schifani, presso la Sala Caduti di Nassirya
Autorità, cari colleghi, signore e signori,
sono orgoglioso di essere qui con voi alla presentazione del disegno di legge sul contrasto e la repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello Statuto della Corte penale internazionale, fortemente voluto dalla senatrice Silvana Amati e sottoscritto da oltre cento colleghi senatori.
Ricorre oggi il 69° anniversario della notte in cui oltre 2.000 ebrei romani furono condotti via dalle loro case e avviati alla deportazione forzata. Essere qui significa non solo ricordare, ma soprattutto difendere con forza la memoria e la verità.
Una memoria che va rinsaldata e ravvivata costantemente, ancora più adesso che gli ultimi ebrei sopravvissuti alla Shoah sono rimasti in pochi, e con la loro scomparsa di avvia alla conclusione l'epoca di quanti mantengono vivo il ricordo per avere subìto da protagonisti esperienze così tragiche e terrificanti.
Noi tutti, allora, dobbiamo sentirci ed essere testimoni per continuare con convinzione e con forza a combattere i pregiudizi, le barriere, le false ideologie che furono alla base della persecuzione di questi nostri fratelli.
Dobbiamo essere artefici di una staffetta che consegni ai giovani e a chi verrà dopo di loro, le immagini, i sentimenti, gli orrori del passato per dare sempre più spazio ad un crescente riconoscimento di quel vincolo che lega indissolubilmente certamente ebrei e cristiani ma - più di ogni cosa - fa simili nella dignità tutti gli uomini del mondo.
Nel nostro tempo e nelle nostre evolute società, troppe forme anche se ambigue e mascherate di razzismo e antisemitismo sono ancora presenti , anche se in ambiti limitati, ma non per questo meno insidiosi.
La crisi economica e morale che stiamo attraversando, l'antipatia per "la diversità", l'odio razziale, la xenofobia avvelenano l'aria e turbano le coscienze, causando anche episodi di violenza inaccettabile.
Non possiamo rimanere passivi di fronte a comportamenti che non ci appartengono, che ci turbano e mortificano l'essenza di ogni uomo.
Abbiamo il dovere, direi l'obbligo, di intervenire giuridicamente e penalmente, per contrastare questi fenomeni.
Ecco il significato di questa iniziativa: negare tendenziosamente la verità e minimizzare una delle più grandi tragedie umane del nostro tempo non è tollerabile.
Anzi, deve essere perseguibile.
Il disegno di legge che oggi viene presentato vuole uniformare l'Italia alle normative di altri Paesi europei, nel contrastare ogni forma di "negazionismo" del fenomeno di genocidio degli ebrei e delle altre minoranze etniche, e favorire una maggiore cooperazione giudiziaria.
Perché negare ciò che è stato ieri, costituisce una minaccia per il nostro futuro.
Perché il vuoto di ragione e umanità che determinò l'orrore di allora, può ancora ripetersi.
Noi sappiamo cosa è stato e rimarremo attenti.
La nostra testimonianza e il nostro impegno concreto oggi sono in questo disegno di legge, che mi auguro possa avere al più presto un esito positivo concreto.
E mi adopererò affinché l'approvazione si realizzi in tempi brevi.