«Ora tutti uniti per lo sviluppo dell'Isola»
Intervista pubblicata dal "Giornale di Sicilia"
di Andrea Lodato
Il presidente ha sfidato anche il maltempo, ma ha rispettato l'impegno preso. Chiusura delle feste alle falde dell'Etna o poco più su, con un pranzo in campagna. A Bronte. Ospite del presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione e del senatore Pino Firrarello. Pioggia o no, freddo più o meno, Renato Schifani, presidente del Senato aveva detto che ci sarebbe stato ed è arrivato, puntuale. Passando un paio d'ore tra amici a parlare di politica (poco), di Sicilia e sviluppo (tantissimo) ed a mangiare (ma senza esagerare). Giuseppe Castiglione aveva invitato i deputati nazionali e quelli regionali di mezza Sicilia, assessori regionali, amministratori locali, ma non era un vertice. Giusto un'occasione per ritrovarsi tutti insieme alla vigilia di un anno che sarà di duro lavoro.
Renato Schifani veste casual, mangia, beve e brinda, ma mantiene un atteggiamento rigorosamente istituzionale, da seconda carica dello Stato. Niente interviste, niente parole in libertà, bando alle polemiche. Parla con gli amici e spiega alcuni passaggi strategici importanti che riguardano il presente ed il futuro della Sicilia e ricorda: «Nel mio discorso augurale con la stampa prima di Natale ho voluto sottolineare quanto importante sia per il Paese che si consideri come prioritario lo sviluppo del Sud e della Sicilia. lo, dal mio ruolo strettamente istituzionale, posso vigilare, ma sono anche convinto che sia a livello regionale che nazionale si produrrà uno sforzo straordinario per cercare di accorciare le distanze dal resto del Paese. Per questo bisogna muoversi con equilibrio, ma anche con coesione e coerenza in un quadro di unità politica».
Il presidente del Senato non sfiora nemmeno la polemica che in questi mesi divide la maggioranza di centrodestra in Sicilia. Glielo impone il ruolo e glielo suggerisce lo stile. L'unico lombardo di cui si parla qua e là, allora, è Bossi. Bossi e la sua Lega. E tutti concordano e dicono a Schifani: «Quelli della Lega fanno sul serio, presidente. Non possiamo perdere una battuta, perché la Sicilia rischia di restare tagliata fuori da ogni progettualità». Anche qui Schifani ai deputati del Pdl dice: «Si sta giocando una carta molto importante in questo momento, quella del federalismo. Ma per essere davvero una risorsa anche perla Sicilia è indispensabile che ci si batta per avere adeguate infrastrutture. Penso che sino a quando ci vorranno in treno 65 minuti per andare da Milano a Bologna e 4 ore da Palermo a Catania, sarà molto difficile parlare di un federalismo equo applicato. L'impegno per dotare la nostra regione e tutto il Sud di adeguate infrastrutture, di ferrovie veloci e strade moderne deve venire da uno sforzo collettivo».
Non è un vertice politico, ma tra gustosi antipasti (salumi e formaggi di Bronte), vino nero d'Avola, un po' di pasta e salsiccia alla brace, si finisce inevitabilmente per cercare di utilizzare anche questi momenti per pianificare quel che potrà tornare utile alla Sicilia nei prossimi mesi, senza perder tempo. Così si chiama in causa ripetutamente Giuseppe Castiglione e la sua esperienza maturata da eurodeputato, per cercare di capire anche dentro quali canali possano essere inseriti progetti per i trasporti in Sicilia. E Castiglione conferma non solo che i mezzi ci sono, ma anche i frequenti contatti che ha, ormai da presidente della Provincia di Catania, con Antonio Tajani, Commissario europeo ai Trasporti, con il quale ha parlato proprio di queste impellenti esigenze perla Sicilia. E del poco tempo che avanza per progettare e realizzare. Una scampagnata, quasi quasi, in tutta serenità, sfuggendo alla tentazione, come detto, di parlare di polemiche, di crisi. Volti distesi, sorridenti e al momento del brindisi il presidente del Senato esordisce: «Voglio dedicare questo brindisi a tutti voi, ma anche a chi oggi qui non c'è...». Proseguirebbe, sennonché interviene Pino Firrarello, alza il bicchiere e ruba per un attimo la scena a Schifani: «Anch'io vorrei dedicare il mio ed il vostro brindisi ad un amico che oggi non è potuto essere con noi. Ad Angelino Alfano, ministro della Giustizia, uno degli uomini che il presidente Berlusconi ha voluto impegnare in un ruolo delicatissimo e strategico per il presente ed il futuro del nostro Paese. Qualcuno, forse, ha voluto in queste ore equivocare su una mia battuta riportata in un'intervista in cui ho parlato di Angelino Alfano. Vorrei allora qui, davanti a Renato Schifani e davanti a tutti voi, ribadire la mia totale e naturale stima, l'amicizia, l'apprezzamento per quanto Alfano ha saputo fare in questi anni per il nostro partito, in Sicilia prima e a livello nazionale adesso. Una risorsa straordinaria».
Tocca a Giuseppe Castiglione, vice coordinatore regionale di Forza Italia da sempre vicinissimo ad Alfano, aggiungere: «Il lavoro di Angelino ha dato risultati importanti per Forza Italia e per il Pdl in questa fase e le scelte che il nostro coordinatore ha fatto sono state fondamentali per le recenti affermazioni del partito. Anche il fatto che Alfano mi abbia voluto alla presidenza della Provincia di Catania conferma la bontà delle sue intuizioni: perché il lavoro che stiamo facendo e i risultati che stiamo conseguendo nell'amministrazione, nella programmazione, nella lotta agli sprechi e nella trasparenza degli atti erano i punti fondamentali del nostro progetto politico. Di cui possiamo andare fieri». Insomma chi voleva speculare pensando potesse esserci una piccola smagliatura nel Pdl che fa riferimento, appunto, a Schifani, ad Alfano, a Castiglione, può mettersi il cuore in pace. A Renato Schifani non resta che riprendere, con un larghissimo sorriso, il bicchiere per completare il suo brindisi: «Brindo a noi e ad Angelino, appunto, atteso da un anno difficile per l'impegno che ha assunto con coraggio, con sapienza, con equilibrio al Ministero della Giustizia. E brindo alla Sicilia, perché spero che l'anno appena cominciato sia un momento di svolta, di impegno comune di chi ha responsabilità di governo e deve dare ai cittadini, a tutti i cittadini, risposte concrete. La nostra linea è sempre stata una - ricorda Schifani - un progetto, una coalizione, un uomo alla guida. Tre punti imprescindibili e non scollegabili tra loro».