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Il Presidente: Intervento in Assemblea

Meeting annuale Medici con l'Africa CUAMM

Messaggio del Presidente del Senato

Invio con piacere il mio saluto in occasione dell'annuale meeting dell'Associazione Medici con l'Africa CUAMM.

Impegni istituzionali non mi consentono di essere con voi oggi, ma desidero rinnovare a Don Dante Carraro il mio profondo apprezzamento per lo spirito e la dedizione con cui si fa promotore delle tante meritorie iniziative sanitarie e umanitarie che da sempre contraddistinguono questa importante organizzazione.

Un sentimento di ammirazione che estendo ai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari, ai ricercatori scientifici, agli studenti e ai volontari del CUAMM che ogni giorno affrontano mille difficoltà per portare un prezioso messaggio di salute, speranza e vita nei territori più remoti del continente africano.

Il vostro impegno è il ritratto di un'Italia bella, instancabile e generosa.

Un'Italia della solidarietà che in questi drammatici mesi di pandemia non ha mai fatto venire meno i propri sforzi per aiutare popoli in grande pericolo, contribuendo a mettere in sicurezza ospedali e intere comunità, garantendo la continuità delle cure e l'assistenza ai più fragili, specie a donne e bambini.

Ed è proprio pensando a come in questo momento la pandemia sta affliggendo il continente africano che guardo a questo appuntamento come ad una preziosa occasione di confronto e sensibilizzazione sull'urgenza di un intervento coordinato a livello internazionale, anche sul piano istituzionale, per colmare disuguaglianze che non possono più essere tollerate.

Diseguaglianze che si riflettono in particolare nella distribuzione mondiale dei vaccini anticovid che, in Africa, ancora non hanno raggiunto nemmeno il 3 percento della popolazione.

Un'emergenza di tutti, non solo del popolo Africano, specie in un mondo sempre più interconnesso, dove o si esce dal COVID tutti insieme o non riusciremo mai a liberarcene veramente.

Un'emergenza di fronte alla quale quella del CUAMM e dei suoi volontari non è soltanto un'opera umanitaria da lodare e valorizzare, ma un esempio a cui guardare come modello da esportare.

Nel rinnovare quindi i miei auguri per la piena riuscita del meeting di quest'anno, formulo l'auspicio che il confronto di esperienze, sensibilità e competenze che animerà i vostri lavori possa essere occasione per stimolare nuove idee e nuovi progetti in un percorso di solidarietà e cooperazione a cui non farò mai mancare la mia adesione e il mio convinto sostegno.