Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo
Testo del videomessaggio del Presidente del Senato Elisabetta Casellati
"Oggi è la Giornata mondiale che l'ONU ha voluto per richiamare l'attenzione sulle persone colpite da disturbi dello spettro autistico.
Donne, uomini, ragazzi e bambini costretti a fare i conti con situazioni difficili da definire, pesanti da affrontare, spesso impossibili da curare.
Perché le disabilità intellettive non sono patologie omogenee.
Ogni forma è diversa dall'altra.
Ogni caso richiede strumenti diagnostici specifici, percorsi riabilitativi particolari, aiuti e sostegni personalizzati.
Nel nostro Paese le persone affette sono tante e purtroppo aumentano ogni anno di più.
Oggi, in Italia, un bambino su 77 presenta un disturbo dello spettro autistico: numeri terribili e angosciosi.
Così come terribile è la condizione delle famiglie che devono fronteggiare queste diagnosi.
Un calvario di visite, cure e terapie.
Tanto che "fragili", a volte, finiscono per diventare anche i genitori lasciati soli. Impotenti a far fronte alle esigenze e ai bisogni di questi figli "speciali", oggi più di ieri, con la pandemia che ha scavato lacune e aggravato i disagi.
Penso alla scuola, che per gli alunni con disabilità psichiche è quasi sempre l'unico cardine.
La scuola a cui sono agganciate relazioni sociali altrimenti negate.
Penso alle restrizioni della didattica a distanza per chi ha difficoltà a comunicare e interagire con gli altri.
E a quel bisogno di calore umano che lo schermo freddo di un computer non può certo trasmettere.
Questa giornata ci deve ricordare quanto è importante investire nelle strutture e nei servizi per le famiglie che convivono con queste "fragilità".
Aiutiamo le scuole a garantire percorsi didattici in presenza.
Valorizziamo gli insegnanti che hanno fatto del sostegno una vocazione.
Solo così potremo migliorare la qualità della vita di queste persone in difficoltá.
Solo così le metteremo al riparo da ogni tipo di discriminazione.
Solo così offriremo loro la possibilità di esprimere appieno la ricchezza di cui sono portatrici.
Proteggere "i più fragili tra i fragili" è un valore identitario.
E' una scelta che connota e caratterizza un Paese e il suo livello di "progresso".
L'Italia più di 40 anni fa, per prima al mondo, ha abolito le classi differenziali per i disabili.
È anche per questo che dobbiamo avere l'ambizione di essere il Paese che più di tutti sa cogliere il valore inestimabile delle "diverse abilità".