41° anniversario della strage di Bologna
Messaggio del Presidente del Senato al Sindaco di Bologna
Gentile Signor Sindaco,
è con spirito di forte vicinanza che invio il mio saluto in occasione del 41° anniversario della strage alla Stazione di Bologna.
Un appuntamento con la memoria che, ogni anno, riunisce le Istituzioni, le Associazioni dei familiari delle vittime e tanti cittadini nel commosso ricordo di una ferita profonda e mai completamente rimarginata.
Sento ancora forte l'emozione provata un anno fa quando ho condiviso con tutti voi il dolore di una città che più di ogni altra in Italia ha pagato il tragico prezzo del terrorismo e dell'eversione armata.
Sono immagini che non si dimenticano quelle della Stazione di Bologna la mattina del 2 agosto 1980, con le sale d'aspetto demolite da un'esplosione che in un istante ha spazzato via 85 vite e lasciato a terra più di 200 feriti; con detriti e polvere di un grigio così intenso da cancellare i colori dell'estate; con il suono incessante delle sirene dei mezzi di soccorso; con i taxi trasformati in autoambulanze e gli autobus in carri funebri; con lo scavare incessante di tutti - vigili del fuoco, forze dell'ordine, volontari e cittadini - per salvare quante più vite possibile.
Sono le immagini di uno scenario di guerra in cui donne, uomini e bambini innocenti sono stati lo strumento di un disegno folle, lucido e imperdonabile, per colpire al cuore le fragili conquiste di una democrazia ancora troppo giovane e inesperta.
Ecco perchè questa cerimonia deve essere occasione anche per rinnovare il ricordo dell'orgoglio di un Paese che, proprio da Bologna, seppe reagire all'orrore del terrorismo con coraggio, unità e determinazione.
L'orgoglio di un'Italia di valore che senza più paura ha risposto alla violenza delle bombe con le armi dell'onestà, della giustizia e della legalità.
Un'Italia che ha sconfitto il terrorismo e che oggi continua a perseguire, con instancabile tenacia, verità e giustizia su pagine di un passato da consegnare alla storia senza ombre e senza segreti.
Un obiettivo di trasparenza, accessibilità e conoscenza a cui continuo a credere e per il quale intendo proseguire, come ho promesso, l'opera di desecretazione degli atti delle Commissioni di inchiesta che hanno lavorato sulle grandi stragi del passato.
Perché l'Italia di oggi e quella di domani non dimentichino mai ciò che è stato e che non deve più accadere.
Perché onorare la memoria di tanti innocenti e dare un senso al loro sacrificio significa anche impegnarsi ogni giorno per saldare il patto di fiducia tra cittadini e istituzioni su cui si fonda la nostra democrazia e preservare così quella coesione identitaria che è da sempre la grande forza dell'Italia e degli italiani.
Ciò che ha consentito al nostro Paese di vincere le sfide più dure della sua storia e che può guidarlo, oggi, verso un futuro di rinascita e di nuove speranze.