Partenariato strategico tra Italia e Azerbaigian
Discorso pronunciato in Sala Zuccari, in occasione del centesimo anniversario dell'indipendenza della Repubblica democratica dell'Azerbaigian
Cara Vice Presidente, signore e signori,
è con estremo piacere che ho accettato l'invito a organizzare, qui in Senato, quest'evento che ha l'obiettivo di commemorare il centesimo anniversario dell'indipendenza della Repubblica democratica dell'Azerbaigian.
È significativo - credo - che l'evento si svolga in questo palazzo e in questa sala prestigiosa. Un palazzo dove fu firmata la Costituzione della nostra Repubblica, della quale quest'anno celebriamo il settantesimo anniversario. Alle elezioni per l'Assemblea costituente, nel 1946, per la prima volta nella storia italiana parteciparono le donne; e tante donne, elette, diedero un contributo essenziale alla stesura della nostra Carta fondamentale.
Ricordo questo passaggio della nostra storia perché 100 anni fa si tennero nel vostro paese le prime elezioni per il Parlamento della nuova Repubblica, elezioni a suffragio universale cui parteciparono le donne. Ventotto anni prima dell'Italia! Un evento di cui l'Azerbaigian è giustamente orgoglioso, come più in generale di quella esperienza repubblicana. L'Azerbaigian fu il primo paese musulmano a garantire un simile diritto nel contesto di una democrazia parlamentare, pluralista, che rappresenta un autentico modello nella storia di quella regione.
Nel Parlamento azerbaigiano in particolare fu garantita una piena rappresentanza alle minoranze: armena, russa, ebraica, georgiana, tedesca e polacca. Furono scelte lungimiranti, realizzate poi in un'epoca complessa a cavallo dei due grandi conflitti mondiali, che hanno segnato la storia delle istituzioni azerbaigiane.
E' importante oggi ricordare e celebrare quelle scelte e questa tradizione di apertura al dialogo, essenziali per garantire il rispetto di quei diritti fondamentali che sono alla base dello sviluppo e del progresso delle nostre società.
Celebriamo poi la nascita di quella repubblica - che purtroppo ebbe una breve vita - consapevoli dei profondi e antichi legami che segnano le storie dei nostri paesi. Legami che il Presidente della Repubblica Mattarella, nella visita di Stato di quest'anno, ha voluto ricordare rammentando come proprio vicino Baku si trovi la più orientale delle iscrizioni romane pervenute sino ai giorni nostri. Legami e relazioni che non si sono mai interrotti. Significativa è la testimonianza - permettete che sia io, veneta, a ricordarlo - di Marco Polo, che descriveva già nel Milione l'uso del petrolio in Azerbaigian.
I due dipinti provenienti dalla galleria degli Uffizi esposti nella splendida sede della fondazione Heydar Aliyev, che ritraggono due personaggi fondamentali nella storia dell'Azerbaigian nel XVI secolo, mostrano la qualità dei rapporti tra i nostri paesi, pur così lontani.
Colgo quest'occasione per ringraziare il ruolo svolto dalla fondazione che Lei, signora Presidente, presiede, nel rafforzare questi legami culturali tra i nostri paesi con opere e interventi come i restauri in Campidoglio e in siti tanto significativi per la nostra storia come le catacombe.
Voglio anche ricordare la testimonianza rappresentata dallo splendido padiglione azero alla esposizione universale di Milano, tra i più apprezzati e visitati. Forti di questi rapporti culturali, ricordati dal nostro Presidente Mattarella nella lezione da lui tenuta presso l'università di Baku, possiamo pensare a un deciso salto di qualità nelle relazioni tra i nostri paesi.
Oggi più che mai, di fronte all'impetuoso modificarsi degli equilibri mondiali, i paesi del Caucaso influenzano in maniera cruciale la vita e lo sviluppo della regione mediterranea da un punto di vista politico ed economico. Gli storici legami di amicizia tra i nostri paesi, che non si sono mai spezzati, possono e devono essere il fondamento di un rapporto privilegiato.
Vi è un'oggettiva complementarietà tra le due nostre economie: l'Italia è il primo importatore di energia dall'Azerbaigian e vuole svolgere oggi un ruolo cruciale nello sviluppo del sistema economico del vostro paese accompagnandolo in uno sforzo di diversificazione e in particolare nello sviluppo di una maggior capacità di trasformazione degli idrocarburi. Auspico in particolare una maggiore presenza delle imprese italiane in Azerbaigian, che pure hanno mostrato dinamismo e grandi capacità realizzative.
Partecipando a Washington ad un evento legato alla Conferenza mondiale del gas ho avuto modo di ricordare quanto cruciale sia oggi lo sviluppo delle reti, di infrastrutture che permettano a paesi come l'Italia e più in generale all'Europa di diversificare i propri approvvigionamenti, aumentare la sicurezza delle forniture e ridurre i costi.
In questa prospettiva il completamento degli investimenti nel corridoio meridionale - lo dicevo allora e lo ribadisco oggi a valle della visita di stato del signor Presidente della Repubblica a Baku - sono essenziali per assicurare uno sviluppo delle reti energetiche europee e ridurre la dipendenza da forniture tradizionali.
Lo sviluppo di queste reti, oltre che uno strumento di sviluppo economico, è anche una fisica rappresentazione del legame che si deve rafforzare tra i nostri due paesi. Un legame economico, ma anche e soprattutto culturale. Trovo straordinario lo scambio che vi è tra i nostri giovani e l'interesse reciproco che si sta sviluppando sempre di più tra le nostre università e gli istituti di cultura.
Le sfide alla sicurezza e allo sviluppo rappresentate in particolare dal terrorismo e dall'estremismo vedono nel dialogo e nel rafforzamento dei rapporti tra i nostri paesi e tra i nostri popoli un argine che giudico molto importante. Ponte tra est e ovest, partner essenziale dell'Unione europea, storico amico dell'Italia, l'Azerbaigian, forte della sua tradizione laica, multietnica e multireligiosa può e deve svolgere un ruolo da protagonista.
Voglio chiudere riprendendo le parole con cui il Presidente Mattarella ha voluto concludere il suo intervento del luglio scorso all'università di Baku: "La nutrita schiera di studenti azerbaigiani in Italia, da un lato, e la presenza qui di una qualificata e operosa comunità italiana costituiscono il miglior investimento dei nostri Paesi per la crescita delle relazioni bilaterali."
Spero che i lavori di questo nostro incontro, anche grazie al ruolo storicamente svolto dai parlamentari membri dell'Associazione di amicizia Italia-Azerbaigian, possano fornire un contributo al dialogo e ad un ulteriore rafforzamento dei rapporti tra i nostri due paesi.