Pubblicato il 26 febbraio 2025, nella seduta n. 278
ROMEO, PIROVANO, SPELGATTI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
in seguito alla direttiva del Ministro dell’interno che prevede il ricorso alle cosiddette “zone rosse”, dopo Firenze, Bologna, Milano e Napoli, nelle ultime settimane molti prefetti si stanno muovendo per individuare, con apposite ordinanze, aree urbane dove vietare la presenza di soggetti pericolosi con precedenti penali e poterne quindi disporre l’allontanamento, al fine di garantire la tutela della sicurezza urbana e la piena fruibilità degli spazi pubblici da parte dei cittadini;
tali ordinanze, particolarmente utili in contesti caratterizzati da fenomeni di criminalità diffusa e situazioni di degrado, possono essere applicate anche in altre aree urbane in periodi specifici, in cui si prevede un’elevata concentrazione di persone e attività commerciali e dove si registrano spesso episodi di microcriminalità come furti e rapine, o episodi di violenza come risse e aggressioni, nonché atti di vandalismo, abuso di alcol e degrado;
così è stato per il periodo di capodanno a Milano, in cui sono stati rafforzati i controlli nelle aree di maggiore affluenza, anche in occasione dei numerosi spettacoli e manifestazioni previste, così ha previsto il prefetto di Venezia per il periodo di carnevale, dove ha inibito la presenza in alcune aree del centro storico e della terraferma a soggetti che ne impediscono la fruizione in sicurezza e così anche per Catania in previsione dei festeggiamenti di Sant’Agata e delle festività pasquali, in occasione dei quali si intensificherà sensibilmente la presenza di cittadini e turisti nelle aree del centro storico e in cui sarà allontanato chi assume atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti;
è fondamentale restituire ai cittadini una percezione di sicurezza nelle proprie città e, per raggiungere questo obiettivo, è necessario creare le condizioni affinché non venga turbato l’ordine pubblico e la civile convivenza attraverso comportamenti, che, ancorché non costituenti violazioni di legge, siano da ostacolo al pieno godimento delle aree cittadine, da parte di soggetti o gruppi di persone, già denunciati per attività illegali o violente,
si chiede di sapere quali siano i dati relativi ai controlli e ai provvedimenti di allontanamento nelle aree individuate come “zone rosse” dalle prefetture e se, alla luce di tali dati, si ritenga che queste iniziative possano essere uno strumento concreto, da un lato per diminuire la microcriminalità e fungere da deterrente e, dall’altro, per restituire sicurezza ai cittadini e la piena fruibilità degli spazi pubblici.