Pubblicato il 12 febbraio 2025, nella seduta n. 272
NATURALE, LICHERI Sabrina, CROATTI, LOREFICE, DAMANTE, NAVE, GAUDIANO, BEVILACQUA, LOPREIATO, CASTELLONE, ALOISIO, SIRONI, MAZZELLA, BILOTTI, DI GIROLAMO, PIRONDINI, SCARPINATO - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. -
Premesso che:
secondo quanto riportato da fonti giornalistiche, molti agricoltori alluvionati dell’Appenino romagnolo stanno ricevendo da “AgriCat”, il fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici alle produzioni agricole, una PEC che comunica il rigetto della domanda di indennizzo;
tale incresciosa problematica segue un imbarazzante precedente, ugualmente diffuso dalla stampa, riguardante ristori a dir poco risibili, come ad esempio, quelli con un ammontare pari a 14 euro a fronte di danni pari a 30.000 euro;
sebbene il ministro Lollobrigida avesse dichiarato, per ovviare alla questione, il cambiamento dei criteri di valutazione dei danni, secondo gli operatori del settore ciò che si è realizzato nei fatti è semplicemente un ampliamento del perimetro ammissibile a valutazione, tale da prendere in considerazione non solo la parte di terreno alluvionata ma tutta la particella;
sul punto, inoltre, Coldiretti ha reso noto agli associati che per le zone collinari e montane dove il danno è avvenuto per frane e smottamenti e non per alluvione vera e propria, intesa come un allagamento persistente di più giorni sul campo, le domande di risarcimento sono state dirottate a livello regionale;
considerato che il sistema di rilievo degli allagamenti di cui si avvale AgriCat, il sistema satellitare “Copernicus”, basato sull’individuazione dei ristagni d’acqua, non tiene conto delle devastazioni franose e del collasso delle strade presenti sugli Appennini, ugualmente riconducibili alle alluvioni e ugualmente incidenti in maniera negativa sulle produzioni agricole,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo ritenga opportuno porre in essere tutte le necessarie iniziative per modificare i parametri di valutazione utilizzati da AgriCat, in modo da tener conto delle singole caratteristiche morfologiche territoriali, quali appunto quelle degli Appennini, ugualmente colpiti dai gravi fenomeni alluvionali;
se reputi imprescindibile procedere a una nuova disamina delle domande di indennizzo rigettate, attraverso una riammissione istruttoria che tenga conto delle problematiche evidenziate e che possa altresì condurre a un’erogazione congrua dei ristori.