Atto n. 3-01394

Pubblicato il 9 ottobre 2024, nella seduta n. 229
Svolto il 13 marzo 2025 nella seduta n. 285 dell'Assemblea

BOCCIA, ALFIERI, BASSO, BAZOLI, CAMUSSO, CASINI, CRISANTI, D'ELIA, DELRIO, FINA, FRANCESCHELLI, FRANCESCHINI, FURLAN, GIACOBBE, GIORGIS, IRTO, LA MARCA, LORENZIN, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, MELONI, MIRABELLI, MISIANI, NICITA, PARRINI, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, SENSI, TAJANI, VALENTE, VERDUCCI, VERINI, ZAMBITO, ZAMPA, DI GIROLAMO, NAVE, DE CRISTOFARO, UNTERBERGER, SPAGNOLLI, PATTON - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle imprese e del made in Italy. -

Premesso che:

“Starlink” è la prima e la più grande costellazione satellitare al mondo costruita dall’azienda privata aerospaziale "Space X", composta attualmente da circa 6.000 satelliti e in via di ulteriore sviluppo. La rete dei satelliti di Starlink sfrutta l’orbita terrestre a bassa quota per offrire una connessione internet a banda larga in grado di supportare, tra gli altri, i servizi di streaming, videochiamate e gaming online;

i satelliti di Starlink orbitano attorno al pianeta ad una distanza di 550 chilometri dalla terra coprendo l'intero globo e offrono un servizio all’utenza con una latenza, tempo di andata e ritorno dei dati tra l’utente e il satellite, che, nel caso migliore, può arrivare fino a 25 millisecondi;

i servizi offerti da Starlink sono ormai disponibili in gran parte dei Paesi, con oltre 3 milioni di abbonati in tutto il mondo a maggio 2024, compresa l’Italia, dove ad oggi sarebbero stati sottoscritti circa 50.000 contratti privati;

recenti studi sulla performance dei servizi Starlink in Italia evidenziano tuttavia alcune criticità. Starlink non rappresenta una sostituzione per la connettività in fibra, ma costituisce una soluzione che risulta valida esclusivamente in aree estremamente remote, dove l'accesso alla rete cablata è inesistente. La velocità media delle connessioni internet è poco sopra i 100 Mbps, paragonabile ad una connessione in fibra ottica misto rame (VDSL). I servizi in abbonamento “a bassa priorità” offrono agli utenti connessioni a bassa velocità che oscillano tra 50 e 100 Mbps, con cali di prestazione nelle ore di punta. Per i servizi di connessione in abbonamento “standard” il livello delle prestazioni sale ma con costi mensili superiori. Per le massime prestazioni, in particolare per le esigenze aziendali, occorre poi l’acquisto di costosi “kit”. Le prestazioni attuali di Starlink sono destinate a degradare per ragioni tecniche e l’azienda promette di sostituire continuamente i satelliti che raggiungono l'end-of-life e di espandere la costellazione ad oltre 30.000 satelliti. Con una vita media di circa 5 anni per satellite, la sostenibilità economica a lungo termine di questa tecnologia rimane incerta;

il PNRR, con il bando "Italia a 1 Giga", ha affidato lavori pari a 3,4 miliardi di euro a TIM e a Open Fiber, per ampliare, entro il 2026, la rete esistente a banda ultralarga e portare a circa 7 milioni di indirizzi civici distribuiti su tutto il territorio italiano servizi con una velocità di trasmissione di almeno un Gbit al secondo, in linea con gli obiettivi europei della “Gigabit society e digital compass”;

la suddetta soglia di connessione è necessaria per sviluppare reti “future proof”, ossia prontamente aggiornabili e in grado di soddisfare nel tempo il crescente fabbisogno di connettività per la fruizione di servizi sempre più avanzati, tra cui video streaming lineare 4K/8K, realtà virtuale e aumentata, collaborazione immersiva, smart working e formazione a distanza, cloud computing, online gaming, domotica avanzata, telemedicina e altro. Il raggiungimento di questa soglia ha particolare rilevanza nell’ambito degli obiettivi del PNRR e gli investimenti pubblici programmati, con una serie di mappature del territorio, mirano proprio al raggiungimento di tali obiettivi anche nei “civici grigi” e nei “civici neri”;

in alcuni articoli di stampa è stata recentemente riportata la notizia di una proposta avanzata da Elon Musk, proprietario di Space X e di Starlink, al Governo italiano riguardante la ridefinizione di alcuni capitoli del piano nazionale di ripresa e di resilienza, al fine di assegnare proprio a Starlink il compito di andare a coprire le cosiddette aree grigie, ossia le zone dell’Italia dove la copertura a banda larga o tramite fibra ottica è parziale o limitata. Sempre da notizie di stampa si apprende che la Presidenza del Consiglio dei ministri avrebbe incaricato il Ministero delle imprese e del made in Italy di occuparsi della proposta e Cassa depositi e prestiti sarebbe stata informata della volontà del Governo di approfondire concretamente questa possibilità;

l’eventuale accettazione da parte del Governo della proposta di Starlink rischia di creare molteplici problematiche. Fra le altre, emergono in tutta evidenza: a) il rischio del mancato raggiungimento degli obiettivi del PNRR “Italia 1 Giga” che prevedono il raggiungimento di una velocità di trasmissione sulla rete ad un Gbit al secondo in tutto il territorio nazionale entro giugno 2026; b) l’ennesima revisione del PNRR e dei progetti con scorporo di risorse in favore di Starlink e l’abbandono dei progetti finalizzati alla copertura fisica delle “aree grigie”; c) la penalizzazione delle aree interne a causa del mancato completamento dell’infrastruttura di rete a banda ultralarga su tutto il territorio nazionale; d) il mancato sviluppo delle reti future proof in grado di soddisfare, su tutto il territorio nazionale, il fabbisogno di connettività minima per la fruizione di servizi di sempre più avanzati;

delegare la copertura internet di alcune aree del Paese a un'azienda straniera, controllata in maggioranza da un singolo individuo, rappresenta un rischio significativo per la sicurezza nazionale. Il progetto “Iris2” della UE, tra burocrazia e fondi insufficienti, fatica a decollare. La sovranità del nostro Paese e del continente dipende anche da questo;

il settore delle telecomunicazioni italiano è stato recentemente oggetto del passaggio del controllo dell’infrastruttura di rete da TIM a Fibercop, controllata dalla statunitense KKR, con la perdita del controllo diretto di un asset strategico per il Paese. L’eventuale accettazione della proposta Starlink produrrebbe effetti sull’assetto del mercato interno, con ulteriore rischio di tenuta per le aziende del settore,

si chiede di sapere:

se il Governo sia intenzionato a dare attuazione alla proposta di Elon Musk, finalizzata a ridefinire alcuni capitoli del piano nazionale di ripresa e di resilienza e ad assegnare a Starlink il compito di andare a coprire le cosiddette aree grigie del Paese, dove la copertura a banda larga o tramite fibra ottica è parziale o limitata;

se intenda, al contrario, confermare l’impegno al completamento di tutti i progetti del PNRR “Italia 1 Giga” e rendere, altresì, noto lo stato di avanzamento di tutti i predetti progetti e se vi siano rischi di ritardo nella loro attuazione;

se abbia attentamene ponderato i rischi relativi alla scelta di investire risorse del PNRR sulla proposta di Starlink, sul conseguente mancato completamento della rete a banda ultralarga su tutto il territorio italiano e sull’assetto del mercato interno e la tenuta delle imprese del settore;

se abbia considerato le ricadute su cittadini ed imprese in caso di mancato raggiungimento dello sviluppo delle reti future proof in grado di soddisfare, su tutto il territorio nazionale, il fabbisogno di connettività minima per la fruizione di servizi di sempre più avanzati.