Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01643

Atto n. 3-01643

Pubblicato il 3 giugno 2020, nella seduta n. 224
Svolto nella seduta n. 225 dell'Assemblea (04/06/2020)

RUSPANDINI , CIRIANI - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

i siti di interesse nazionale (SIN), presenti nella totalità delle regioni e nei territori di circa 300 comuni, sono riconosciuti dallo Stato in funzione delle caratteristiche inquinanti delle aree, della loro pericolosità per l'ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di pregiudizio per i beni culturali ed ambientali che vi insistono, e necessitano di particolari opere di bonifica del suolo, del sottosuolo e delle acque;

queste aree, a parte le notevoli criticità ambientali, potrebbero rappresentare una risorsa per l'economia del territorio in termini di sviluppo industriale e manifatturiero, mentre invece le legittime aspettative di aziende e imprenditori ancora presenti nei SIN scontano spesso inutili, costose e farraginose lungaggini di tipo amministrativo, anche relative al semplice rilascio di autorizzazioni edilizie che solo marginalmente potrebbero coinvolgere l'aspetto ambientale;

gli innumerevoli adempimenti burocratici e la sovrapposizione degli atti delle autorità e dei soggetti chiamati a rilasciare pareri, autorizzazioni, relazioni impediscono ogni genere di iniziativa tanto dei privati quanto dei Comuni (nei quali si trovano queste aree) che, di fatto, non possono disporne in attesa di interventi statali che raramente si concretizzano;

a riprova di ciò, mentre sul sito istituzionale si legge che le attività di bonifica condotte dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nei SIN proseguono, "nonostante l'attuale momento di difficoltà dovuto alla grave emergenza sanitaria", nella realtà nei territori interessati nulla si muove;

nonostante l'ennesimo proclama per cui, si legge in una nota del Ministero, "le attività hanno riguardato, tra le altre, l'approvazione di un piano di caratterizzazione nell'area del SIN bacino del fiume Sacco", "un territorio caratterizzato da un'annosa storia ambientale, all'interno del quale rientrano cinque poli industriali" e che, al netto delle attività di bonifica, "potrebbe rappresentare uno dei luoghi con la più alta concentrazione di stabilimenti del centro Italia", a livello locale nulla è cambiato né si è avviata alcuna procedura che avrebbe dovuto seguire alla sbandierata autorizzazione del Ministero;

se si è, da un lato, consapevoli che l'attuale normativa prevede troppi soggetti coinvolti per competenza e procedure eccessivamente complesse per l'ottenimento dei pareri relativi alle indagini preliminari e agli studi necessari alla redazione dei piani di caratterizzazione, dall'altro, non si può, tuttavia, non ricordare che, dalla stipula del protocollo d'intesa tra la Regione Lazio e il Ministero, il cronoprogramma degli interventi ha già subito, in poco più di un anno, notevoli ritardi nella gestione ed emissione dei pareri di competenza,

si chiede di sapere quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda adottare per semplificare le procedure e i complessi iter amministrativi previsti per effettuare le necessarie bonifiche dei siti di interesse nazionale e se non ritenga che occasione utile per procedere in tempi rapidi al riguardo possano essere i prossimi provvedimenti di semplificazione che, come annunciato dal Governo, dovrebbero essere adottati anche a seguito della grave emergenza sanitaria e socio-economica in corso.