Women in gala dinner
Buonasera a tutti.
Ringrazio l'Ambasciatore Jill Morris per l'invito.
Sono molto contenta di essere con voi stasera per questo evento tutto al femminile.
Saluto il Ministro Elena Bonetti, le parlamentari e le tante donne che con la loro storia sono qui a rappresentare gli importanti traguardi raggiunti dall'empowerment femminile.
Questa serata è il coronamento di un importante percorso di riflessione promosso dalla nostra straordinaria padrona di casa, partendo dalla sua esperienza di primo Ambasciatore "in rosa" del Regno Unito in Italia.
Tante sono le sfide e gli ostacoli, tante le resistenze culturali, sociali ed economiche che, a Londra come a Roma, il "popolo delle donne" ha affrontato in questi anni. Lottando con le comuni armi del coraggio, della tenacia, della competenza, della voglia di farcela a tutti i costi.
Guardandoci indietro, dobbiamo essere davvero orgogliose dei risultati raggiunti. In politica come nelle pubbliche amministrazioni, nell'imprenditoria come nelle professioni, abbiamo conquistato anche ruoli apicali tradizionalmente declinati al maschile.
Ma al contempo non possiamo ignorare i problemi tuttora irrisolti.
Penso alle disparità salariali persistenti e alle diverse prospettive di carriera tra uomo e donna, che il Covid, con la diffusione del telelavoro, sembra avere enfatizzato. Penso alla terribile piaga del femminicidio e della violenza di genere che continua a crescere, nelle case come nei luoghi di lavoro. E poi in Italia preoccupa la denatalità, indirettamente alimentata dall'assenza di reali servizi di sostegno alla genitorialità.
Di fronte a questo quadro in chiaro-scuro, è essenziale che le donne non restino in silenzio. Che di questi problemi si continui a parlare, utilizzando le sinergie internazionali e l'esperienza dei Paesi più avanzati, come il Regno Unito, per riflettere in chiave costruttiva sulle possibili soluzioni.
Grazie, pertanto, a Jill Morris per aver promosso questa cornice di dibattito, che mi auguro possa diventare una occasione permanente di confronto.
Il suo mandato sta ormai per concludersi e penso di interpretare un sentimento comune rivolgendole il più sincero ringraziamento per il lavoro svolto.
Ha saputo difendere e promuovere le relazioni bilaterali tra i nostri Paesi in fasi molto delicate, dalla Brexit all'emergenza sanitaria.
Io penso che la sua missione a Roma sia stata un esempio plastico dei risultati di eccellenza che la leadership al femminile sa conseguire, coniugando determinazione e propensione al dialogo, pragmatismo e capacità di visione.
Tutte noi conosciamo bene il sincero affetto che la lega all'Italia e sono certa che anche nei futuri e prestigiosi incarichi che la vedranno protagonista saprà continuare a coltivare il legame di amicizia con quella che è ormai diventata la sua patria di adozione.
In bocca al lupo, caro Ambasciatore.
Nell'imminenza delle festività natalizie, desidero rivolgere a lei e alle sue ospiti i migliori auguri.
C'è un comune auspicio che nutre le nostre aspettative per il 2022 ed è la definitiva liberazione dalla pandemia. La resistenza al femminile è una delle armi vincenti contro questo nemico invisibile e allora l'appello che desidero condividere con tutte voi è di non perdere mai la speranza, continuando ciascuna nel proprio ambito a lottare con pazienza, caparbietà e generosità nella consapevolezza che siamo noi donne a scrivere il futuro.
Grazie e buon Natale a tutte!