Ricordo di Jole Santelli
Buongiorno a tutti.
Ci sono momenti come questo in cui la commozione supera le parole.
Un anno fa, carissima Jole, ci hai lasciato.
Te ne sei andata improvvisamente e silenziosamente.
Lasciando tutti noi impotenti di fronte ad una tristezza infinita.
Ti abbiamo sempre visto come una donna dalle mille risorse. Energica e volitiva. Coraggiosa e tenace.
Una donna che non si arrende mai e che sa sognare l'impossibile.
Quella donna che sembrava invincibile improvvisamente non c'era più.
Era impossibile crederci.
È stato davvero difficile confrontarsi con la tua assenza.
Lo è stato per chi, come me, conosceva e amava la Jole privata accanto alla Jole pubblica.
Ma lo è stato anche per la tua comunità, la Calabria, che improvvisamente ha perso una grande guida e un solido punto di riferimento.
Oggi ci ritroviamo in Senato insieme alle tue sorelle, a colleghi, amici ed esponenti del mondo della politica e delle istituzioni per darti il nostro più grande abbraccio.
Per ricordare quanto sia stata e sia oggi importante la tua testimonianza.
Perché, cara Jole, tu per noi sei uno straordinario esempio di coraggio e di servizio alla comunità.
Passione, competenza e visione. Queste tre parole sono sempre state il tuo motto, nella carriera professionale come in quella politica.
L'impegno pubblico era per te una filosofia di vita. Più di venticinque anni di militanza partitica, vent'anni alla Camera dei deputati, cinque come sottosegretario.
Un lungo cammino che ti ha visto combattere per portare avanti le idee di un progetto liberale, moderato e cattolico.
Con quel rispetto istituzionale che per te ha sempre significato apertura al dialogo e al confronto. Senza però mai cedere di fronte alle proprie posizioni.
Lo hai dimostrato chiaramente nei tuoi otto mesi come primo presidente donna della Regione Calabria.
Un'avventura trascorsa in trincea, in una condizione di emergenza pandemica senza precedenti, a combattere per dare una guida unitaria ad una sanità regionale "dalle mille teste", fortemente indebolita da anni di commissariamento.
E insieme ad evitare il tracollo economico e sociale di un territorio dalle mille fragilità.
Anche di fronte a questa prova, non hai mai perso la determinazione e l'ottimismo.
Fin dal tuo primo intervento in Consiglio regionale hai detto: "Usciremo da questa emergenza. Lo faremo sicuramente perché ogni crisi ha una sua rinascita, ma dobbiamo essere convinti che dopo ci sarà un'altra Calabria, soprattutto dal punto di vista economico".
Avevi un grande progetto per questa Regione dalle grandi debolezze e dalle straordinarie potenzialità. Infrastrutture, classe dirigente, turismo erano le tue priorità.
Perché ritenevi che fosse urgente superare quello che definivi "l'apparentemente eterno, quasi fatale, ruolo perdente del povero Sud". E volevi riconciliarlo con il Nord.
Affrontare i problemi del Sud significava per te riunificare l'Italia.
Hai sussurrato queste parole nella tua ultima intervista la sera prima di morire, con l'ultimo filo di voce che la malattia ti concedeva mascherato come infreddatura di stagione, combattendo fino alla fine per i tuoi sogni come solo le grandi donne sanno fare.
Io penso che dovremo tutti trarre esempio dal tuo coraggio, dalla tua determinazione e passione civile così come dovremmo impegnarci per fare sì che il tuo progetto di rinnovamento per la Calabria possa proseguire.
Come ha detto pochi giorni fa Roberto Occhiuto, collega e amico di lunga data e tuo successore, sei stata tu, Jole, ad iniziare in Calabria un "racconto" diverso, a dimostrare che questa Regione può avere classe dirigente.
Tu una rivoluzione importante l'hai incominciata, Jole, e spetta a noi ora proseguire l'opera.
Ce lo ricorderà simbolicamente il francobollo che proprio oggi sarà emesso in tuo onore. Un riconoscimento di grande valenza simbolica che per la prima volta viene attribuito ad un politico calabrese, celebrandone il senso civico e l'impegno politico.
Sono molto grata al Vice Ministro Pichetto Fratin, al Presidente di Poste italiane e al Presidente dell'Istituto Poligrafico dello Stato per questa bella iniziativa.
Ringrazio il Vice Presidente Mandelli e Marcello Pera per la loro partecipazione.
Ringrazio tutti i parlamentari, le donne e gli uomini della politica e delle istituzioni che oggi sono qui per testimoniarti la loro amicizia.
Ringrazio Roberta e Paola per aver scelto di condividere con noi questo momento.
Ma soprattutto ringrazio te, cara Jole, perché con il tuo sorriso anche nei momenti più bui, con la tua "ribellione" alla malattia ci hai dimostrato cosa significhi essere combattenti, cosa significhi lottare per la libertà, senza paura.
Ricordo come fosse oggi le tue parole al telefono, quando durante il lockdown ti avevo chiamato per sapere come stavi e se eri preoccupata. Mi hai risposto: "Io affronto la morte ogni giorno. Andiamo avanti senza paura, ne usciremo".
Ciao, Jole, sono certa che, come ci hai insegnato tu, "Uniti ce la faremo!".