Presentazione della consultazione pubblica sul sostegno alle attivita' produttive mediante l'impiego di sistemi di generazione accumulo e autoconsumo di energia elettrica
Autorità,
Signore e signori,
è con vero piacere che ho accolto l'invito del Presidente Girotto a portare il mio personale saluto a questa iniziativa promossa dalla Commissione Industria Commercio e Turismo del Senato.
L'accresciuta potenzialità degli strumenti di comunicazione, pone le Istituzioni nella condizione di dotarsi di strumenti in grado di gestire in tempo reale una molteplicità crescente di indicazioni e sollecitazioni.
Appare quindi utile poter acquisire le conoscenze e le esperienze necessarie per deliberare, tant'è che una sostanziale condivisione di tutti i partiti ha caratterizzato il percorso di questo progetto nell'ambito della Commissione stessa.
In tale contesto, le Linee guida per le consultazioni pubbliche - adottate dal Senato della Repubblica - rappresentano uno strumento utile per consentire alle Istituzioni l'impiego inclusivo e imparziale, pubblico e trasparente di tale strumento di partecipazione alla vita politica e democratica.
I numeri della partecipazione a questa consultazione, che saranno illustrati e approfonditi nel corso del dibattito, confermano la grande attenzione registrata, anche da parte di imprese, associazioni di categoria e mondo accademico.
Un significato particolare assume inoltre la considerazione dell'impiego di tale strumento proprio in relazione ad un'attività istruttoria che intende analizzare le formule migliori per dare successivamente attuazione alla normativa dell'Unione europea in tema di energie rinnovabili.
Un ambito reso strategico dall'opportunità di conseguire e sviluppare una crescita economica della società attraverso lo sviluppo tecnologico dei sistemi di generazione distribuita dell'energia.
L'utilizzo delle energie rinnovabili e delle connesse applicazioni domestiche, rappresenta infatti uno strumento fondamentale per dar vita ad una società dei consumi responsabile e sostenibile.
In linea con il percorso intrapreso dalle Istituzioni europee negli ultimi anni, il costante incremento della quota di energia verde in Europa ha permesso una riduzione delle emissioni di gas serra relativamente importante.
Una riduzione quantificabile nell'ultimo decennio in un meno 10% che concretamente significa una notevole riduzione di consumo di tonnellate equivalenti di petrolio in atmosfera.
La maggiore riduzione dei consumi fossili è collegata alla riduzione nell'impiego di carbone, che da solo ha determinato circa la metà della quota di riduzione emissiva, seguito dal metano e dal petrolio e i derivati impiegati nel settore trasporti.
L'impiego delle fonti energetiche rinnovabili ha visto un nuovo e importante incremento in Italia, tanto da poter rappresentare un ottimo punto di partenza per le scelte e le valutazioni da compiere per il futuro.
Un andamento che si è concretizzato soprattutto grazie agli investimenti compiuti su fotovoltaico, eolico e biomasse, che si sommano alla capacità produttiva idroelettrica, risalente agli impianti precedentemente realizzati e considerata ormai storicamente consolidata.
Per lo sviluppo futuro, sarà fondamentale a livello legislativo valutare gli obiettivi e le scelte rispetto alla Strategia Energetica Nazionale per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il nostro Paese.
Negli ultimi 5 anni le rinnovabili sono infatti tornate a crescere in Italia, al di là degli incentivi statali per la loro installazione.
La via verso la diffusione della produzione energetica da fonte rinnovabile è segnata e non reversibile.
Solo così potremo realmente creare le condizioni per un Paese che basi il suo sviluppo su criteri di reale sostenibilità, preservando l'ambiente in un'ottica di rispetto e di salvaguardia per un futuro sempre più verde. È del resto una tendenza mondiale, che può e deve vedere l'Italia in prima fila, anche in considerazione delle nostre caratteristiche naturali e geografiche.L'assenza di materie prime e la presenza di una straordinaria ricchezza paesaggistica e culturale, fanno dell'Italia un Paese strutturalmente predisposto alla ricerca di un equilibrio tra l'uomo e la natura.
In conclusione, consentitemi quindi una riflessione sui cambiamenti climatici e sulla sicurezza del territorio.
Negli ultimi anni i morti e i danni causati dal clima hanno raggiunto livelli mai conosciuti prima. La cura del territorio deve pertanto essere uno dei principali obiettivi delle politiche pubbliche, a partire da una mappatura delle aree a rischio e da un piano straordinario di manutenzione e messa in sicurezza delle principali infrastrutture.
Fare questo significherebbe non solo garantire alle future generazioni un Paese più sicuro e più vivibile, ma anche generare nell'immediato investimenti, occupazione, benessere.
Credo che non ci sia più tempo da perdere e tutto ciò che va in questa direzione, come lo studio che verrà presentato tra poco, rappresenta un importante passo in avanti.
Grazie a tutti