Ora di futuro 2021
Autorità,
Signore e Signori,
ho accolto con piacere l'invito che mi è stato rivolto ad aprire l'evento di presentazione della Terza Edizione del progetto "Ora di Futuro".
Ho seguito sin dai suoi esordi questa interessante iniziativa di Generali, che oggi compie tre anni di vita e si rivolge ai bambini per offrire loro delle opportunità formative, coinvolgendo insegnanti, famiglie, scuole e reti no profit in tutta Italia.
Nel corso delle tre edizioni il progetto ha affrontato temi importanti e complessi: l'ambiente, la salute e il benessere, le risorse economiche e la loro gestione.
Temi sviluppati attraverso un percorso didattico innovativo, che ha visto la partecipazione sempre più ampia di bambini e di classi e ha raggiunto in questo arco temporale 180mila bambini e 11mila classi.
Un plauso dunque a Generali - al cui Amministratore Delegato rivolgo il mio saluto - per avere fortemente voluto questo progetto e per averlo sostenuto e rafforzato proprio durante la drammatica fase della pandemia.
Un progetto che vive della sinergia pubblico - privato e della relazione costante tra Istituzioni e Impresa;
un progetto che mette a sistema la formula vincente del "volontariato di Impresa", coinvolgendo lavoratori e collaboratori nelle attività didattiche e di supporto alle famiglie, suscitando così creatività e generosità di impegno;
un progetto incentrato sulla elaborazione di una piattaforma digitale innovativa per la formazione di studenti, insegnanti e famiglie;
un progetto inclusivo e aperto alla società, in cui la collaborazione e il dialogo tra associazioni di volontariato, scuola e famiglia diventano il metodo di lavoro quotidiano.
Ma ciò che più mi colpisce di questa pluriforme attività, oltre al suo valore didattico e pedagogico, è lo sguardo aperto e attento rivolto ai nostri bambini e ragazzi.
Ne emerge uno spaccato assai interessante della cosiddetta "Generazione Alpha".
I bambini, infatti, colpiti più di altri in quest'ultimo anno dagli effetti dell'emergenza sanitaria, sono stati privati di luoghi, di relazioni e di opportunità per la loro crescita e lo sviluppo della loro personalità.
Chiusi dentro le mura di casa, privati degli amici, dei compagni, dello sport, costretti a rimanere per ore davanti allo schermo di un computer, hanno certamente vissuto questi mesi con fatica e sofferenza, esprimendo nei confronti degli adulti un urgente bisogno di cura e protezione.
Ma nonostante queste difficoltà e questi grandi cambiamenti individuali e sociali, è stata straordinaria la loro capacità di affrontarli.
Proprio i risultati del vostro progetto ci dimostrano che i bambini hanno sviluppato una capacità di guardare la realtà con ottimismo, di aprirsi agli altri con fiducia, incontrando e valorizzando le diversità.
E tutto ciò con un desiderio grande di abbracciare la realtà nella sua varietà e complessità.
Desiderio che si manifesta anche in una grande sensibilità per l'ambiente e in una attenzione per gli animali e ogni essere vivente.
L'espressione di queste potenzialità è stata possibile, all'interno del progetto, grazie alla centralità della scuola nella loro esperienza concreta di vita.
Chiedere ai bambini di immaginare la scuola e la classe del futuro è stata una formidabile intuizione.
Ci ha restituito, infatti, un patrimonio prezioso di idee, suggestioni e proposte.
Perché i bambini non sono mai banali e sono in grado di esprimere, anche con un disegno o una vignetta, idee originali e innovative.
Sono loro, infatti, che sanno immaginare la scuola di domani:
una scuola tecnologica, una scuola attenta all'ambiente,
una scuola accogliente, capace di valorizzare le potenzialità di ciascuno, una scuola fondata sulla partecipazione attiva di tutti, sia nell'apprendimento che nelle relazioni, una scuola che lavora in stretto collegamento con le famiglie, una scuola che diventa una vera e propria comunità di vita.
Per questo gli elaborati che avete preparato e le "mozioni" di fiducia che tra poco ci illustrerete sono per noi preziose opportunità di conoscere, di approfondire, di elaborare proposte di cambiamento per migliorare la società e la scuola.
È dunque dovere nostro, dovere degli adulti e delle Istituzioni, mettersi in ascolto dei bambini e dei ragazzi.
L'ascolto infatti non è solo un atteggiamento dello spirito, ma è una necessità per la costruzione di un futuro che sappia trasformare i sogni e le speranze in realtà concrete e opportunità per tutti.
Come ci ricorda infatti la Convenzione dell'Onu sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, il diritto di tutti i bambini e adolescenti di essere ascoltati è il fondamento della possibilità per gli adulti - siano essi genitori, educatori o rappresentanti delle Istituzioni - di rispondere con efficacia ai bisogni, ai desideri e alle aspirazioni dei più piccoli.
Con questa consapevolezza guardo con particolare attenzione a questo progetto e alle sue potenzialità nel presente e nel futuro che ci attende.
Vi ringrazio.