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Il Presidente: Discorsi

Lezioni di Costituzione

Cerimonia di premiazione del concorso “Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione” (anno scolastico 2021-2022 ). Discorso pronunciato nell'Aula di Palazzo Montecitorio

Care ragazze, cari ragazzi

È per me un grande piacere ritrovarci qui oggi, in occasione della cerimonia di premiazione del concorso “Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione”, per l’anno scolastico 2021-2022, e ripercorrere insieme l'itinerario di esplorazione e scoperta della nostra Carta costituzionale, che questa iniziativa vi incoraggia ad intraprendere.

Come sapete, era previsto che il nostro incontro si svolgesse nell'Aula del Senato della Repubblica, a Palazzo Madama, dove sarei stata felice di rivolgervi il mio più sincero benvenuto, ma inderogabili e prioritari impegni parlamentari non lo hanno reso possibile. Sono molto lieta che il Presidente Roberto Fico, all'insegna della collaborazione istituzionale di cui lo stesso concorso è longeva testimonianza, abbia potuto accogliere questo importante appuntamento nell'Aula di Montecitorio.

Mi emoziona poter tornare ad ascoltare in un'Aula parlamentare le voci di giovanissimi cittadini impegnati in un percorso di crescita personale e di maturazione civica; mi rende orgogliosa il fatto che le istituzioni possano restituire al dialogo con gli studenti le sedi naturali in cui dovrebbe sempre potersi svolgere. E riconosco, nell'impegno e nel senso di responsabilità espressi dal nostro Paese, nella risposta coraggiosa che abbiamo saputo dare all'emergenza e alle difficoltà che ci siamo trovati ad affrontare, le fondamenta e le ragioni di questa auspicata ripresa.

Rinnovo senz'altro il mio sentito ringraziamento ai componenti del Comitato di valutazione che, di anno in anno, si incaricano di stabilire quali fra i progetti in concorso debbano essere premiati: i Senatori Michela Montevecchi, Mario Pittoni, Enrico Aimi, Roberto Rampi e le Deputate Anna Rita Tateo, Vittoria Casa, Valentina Aprea, Flavia Piccoli Nardelli, affiancati dai dirigenti del Ministero dell'Istruzione, il cui punto di vista esperto risulta per noi sempre particolarmente prezioso.

Il loro comune impegno è una concreta manifestazione della fruttuosa intesa cui Senato della Repubblica, Camera dei Deputati e Ministero dell’Istruzione danno vita attraverso questo e diversi altri progetti, destinati a coinvolgere scuole di ogni parte e di ogni regione d'Italia al fine di diffondere tra i giovani la conoscenza dei princìpi e dei meccanismi che regolano la nostra convivenza civile.

Tali progetti, come ho spesso sottolineato, non potrebbero raggiungere i loro obiettivi senza lo straordinario contributo dei dirigenti scolastici e dei docenti che, con immutata dedizione, li includono nei programmi didattici, già molto impegnativi, individuando nella conoscenza delle istituzioni democratiche un elemento essenziale del vostro percorso formativo. Di questo, ancora una volta, li ringrazio.

Saluto infine gli studenti del coro del Liceo Terenzio Mamiani di Roma, diretti dal Maestro Ludovico Versino, che ci hanno accolti con l’Inno nazionale italiano e si congederanno, al termine della cerimonia, intonando per noi l'Inno europeo.

L'esecuzione di questi due canti, posti a cornice dei nostri lavori, assume oggi, a mio avviso, una valenza simbolica di particolare significato: essa richiama infatti alla nostra coscienza la connessione profonda tra i valori espressi e sanciti nella nostra Costituzione e le radici ideali in cui trova origine e motivazione il progetto europeo.

E ci ricorda come l'aspirazione alla pace, alla prosperità condivisa, all'affermazione di società fondate sul diritto, sulla giustizia, sulla tutela delle libertà individuali, insieme alla solidarietà e allo spirito di appartenenza che derivano dalla condivisione di tali principi, siano la leva indispensabile su cui poggiare ogni strategia che voglia condurre in porto il processo riformatore che impegna oggi l'Europa.

Un processo trasversale che rappresenta, anche per il nostro Paese, un'opportunità straordinaria su cui chiamare a raccolta e far convergere le migliori energie individuali e collettive, pubbliche e private, nazionali e locali.

Un'opportunità per restituire importanza ai territori, per tutelare appieno l'ambiente, per investire al meglio le risorse disponibili e per crearne di nuove, indirizzandole là dove esse possano divenire strumento di attuazione effettiva di quei diritti di cui la nostra Costituzione si è resa garante, e di cui voi avete indagato il significato riconducendoli, con spirito critico, alla vostra esperienza e al vostro vissuto.

Penso al diritto al lavoro, centrale in molti dei vostri progetti, che - nell'inevitabile e doloroso richiamo all'attualità - ne denunciano la violazione ogniqualvolta non se ne assicuri lo svolgimento in condizioni di piena sicurezza, dignità, effettiva parità tra donne e uomini.

Penso all'attenzione che rivolgete alla tutela della persona e dei dati che la riguardano, stimolando peraltro i vostri coetanei all'adozione di comportamenti adeguati nell'utilizzo delle tecnologie e della rete.

Penso alle vostre riflessioni sull'articolo 11 - che si rispecchiano con drammaticità negli eventi cui stiamo assistendo - e sul ripudio della guerra che la Costituzione esprime con parole inequivoche.

Penso, ancora, alle riflessioni sui principi fondamentali o all'approfondimento che avete dedicato - anche attraverso lo strumento del gioco - alla genesi e alla storia della Carta costituzionale nel suo insieme, alle sue diverse parti, alle loro reciproche relazioni.

Un testo che mostrate di aver compreso, anche nelle modifiche cui è andata incontro per rispondere a quell'esigenza di "adattabilità al tempo" che già i padri Costituenti avevano messo in luce, pur nell'intangibilità dei valori che esprime. Ultima fra le revisioni già approvate, mi fa piacere ricordarla, l'introduzione in Costituzione della tutela dell'ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi, "anche nell'interesse delle future generazioni".  

Care ragazze, cari ragazzi.
Nel realizzare i vostri lavori avete operato con attenzione e serietà, ma anche con la creatività, la vivacità di idee e l'ingegno che non possono e non devono mancare a giovanissimi cittadini quali siete voi.

Ho particolarmente ammirato lo spirito di iniziativa con cui avete coinvolto il vostro territorio: singoli individui, istituzioni locali, associazioni, forze dell'ordine, comunità sociali, soggetti diversi, di cui ho peraltro molto apprezzato la disponibilità nel mettersi in gioco, nel rispondere alle vostre domande, nel sostenere il vostro percorso e la vostra ricerca.  

Ascolteremo dunque con grande interesse le parole che pronuncerete tra poco in quest'Aula per raccontarci i vostri progetti, le motivazioni e i sentimenti che vi hanno ispirati, le azioni concrete che avete compiuto, le idee che avete maturato. Conosceremo le vostre aspirazioni, ci confronteremo con le vostre aspettative.

L'auspicio che desidero esprimere - nel concludere il mio saluto - è che questa esperienza, questo incontro con il mondo delle istituzioni, possa rappresentare un tassello importante del vostro percorso di crescita, che sappiate farne tesoro, mantenerne vivo lo spirito. Che ciascuno di voi voglia continuare a farsi testimone dei valori espressi nella nostra Costituzione.

Buona Festa della Repubblica!
Vi ringrazio.

 



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