Il lavoro delle donne: libertà dalla violenza e strategia di sviluppo
Invio con piacere il mio saluto in apertura del convegno "Il lavoro delle donne: libertà dalla violenza e strategia di sviluppo" promosso dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui femminicidi nonché su ogni forma di violenza di genere in occasione della Giornata internazionale della donna.
Desidero esprimere alla Presidente Valeria Valente, ai componenti della Commissione e agli illustri relatori il mio profondo apprezzamento per questo prezioso momento di confronto e approfondimento sul "lavoro delle donne" come strumento di indipendenza, riscatto e liberazione da ogni forma di abuso, prevaricazione, violenza o discriminazione.
Ancora oggi, il rapporto tra le donne e il lavoro è in chiaroscuro.
Il lavoro è uno dei più potenti strumenti di emancipazione femminile, uno dei grandi alleati delle donne anche nella lotta alla spirale perversa della violenza di genere.
Tanti sono i progressi compiuti negli ultimi anni per rafforzare la presenza femminile nel mondo del lavoro e consolidarne le tutele.
Eppure, se guardiamo alle opportunità di accesso all'occupazione, alle condizioni lavorative, specie economiche, e ai percorsi professionali ci rendiamo conto che la parità tra uomo e donna non è raggiunta. Lo testimonia il fatto che ancora oggi vediamo "carriere mancate" e divari salariali.
E allora è importante rimettere al centro dell'agenda e del dibattito pubblico le politiche del lavoro al femminile, che sono una sfida da perseguire nell'interesse di ogni donna, ma anche la premessa di una solida prospettiva di sviluppo economico e sociale per il Paese.
Bisogna agire su più livelli, consapevoli che la lotta alle disuguaglianze di genere è una partita da vincere anche sul piano della cultura oltre che su quello della legislazione e dell'azione di governo.
In questa prospettiva, occorre che, per abbattere barriere e pregiudizi inaccettabili, la logica della "parità dei meriti e dei talenti" si radichi nella coscienza collettiva.
Questa è l'identità culturale che le celebrazioni per l'8 marzo ci esortano a costruire anche attraverso appuntamenti come quello odierno. Preziosi tasselli di un percorso di civiltà e progresso a tutela delle donne, dei loro diritti, delle loro libertà e della loro dignità.
A tutte voi rivolgo i migliori auguri di buon lavoro.