Grazie Liliana!
Buongiorno a tutti,
è una grande emozione essere oggi in mezzo a voi per vivere un passaggio di testimone morale. Un passaggio che segna una precisa chiamata non solo per i tanti giovani presenti, che saluto affettuosamente, ma anche per tutti noi che ne siamo spettatori privilegiati.
Ringrazio il Presidente Vaccari e la "Cittadella della pace" per la straordinaria accoglienza. Saluto il Cardinale Bassetti, il Presidente Fico, il Presidente Conte, i Ministri e le Autorità civili e religiose presenti.
Avrei tante cose da dire, ma oggi siamo qui per ascoltare le parole della senatrice Segre. Ed è quindi compito mio e di chi parlerà dopo di me limitare i tempi per non sottrarli a Liliana.
Nel tuo primo discorso in Senato, cara Liliana, hai detto: "bisogna aiutare gli italiani di oggi a respingere la tentazione dell'indifferenza verso le ingiustizie e le sofferenze che ci circondano. A non anestetizzare le coscienze, a essere più vigili, più avvertiti della responsabilità che ciascuno ha verso gli altri".
Penso che queste parole riassumano il senso di un lungo percorso di testimonianza alle giovani generazioni. Un percorso culminato nell'impegno istituzionale come senatrice a vita.
Ci hai insegnato che ricordare l'orrore è necessario. Che nessuna società può crescere, può alimentare la speranza nel futuro senza la memoria degli errori del passato. Ci hai fatto vivere insieme a te il senso del disprezzo, il senso del vuoto, il senso della devastazione. Ce lo hai fatto sentire dentro di noi attraverso la tua sofferenza. Non potrò mai dimenticare il tuo viso di fronte al Binario 21, a Milano. Un viso che, a distanza di oltre settant'anni, trasuda un terrore al di fuori di ogni umana immaginazione.
Oggi non sarà la tua ultima testimonianza. Le tue parole, i tuoi vissuti, le tue sensazioni continueranno a vivere in noi e attraverso di noi continueranno a trovare voce nelle generazioni che verranno.
La responsabilità della memoria è il compito che ci affidi. Ed è un compito che spetta a ciascuno di voi giovani che oggi avete il privilegio di ascoltarla.
Dalle ceneri della Shoa e della seconda guerra mondiale sono nate le premesse per un lungo periodo di pace, di benessere costruito sul rispetto dei valori democratici e sulla tutela del nostro bene più prezioso: la libertà.
Ma essere vigili significa sapere cogliere criticamente i nemici dell'oggi, anche quelli invisibili.
Vorrei rivolgere un ultimo pensiero alle giovani donne presenti. Liliana è uno straordinario esempio di coraggio, forza, determinazione ed eleganza femminile.
Una femminilità che emerge anche da un particolare dei suoi ricordi, dalla sofferenza per il taglio dei capelli imposto ad Auschwitz, vissuto come una spoliazione della sua identità.
Sappiate trarre ispirazione dalla sua capacità di raccontare il proprio dolore, dalla sua incisività nel perseguire i propri obiettivi.
È infatti sul coraggio delle donne, di donne come Liliana Segre, che dobbiamo costruire le premesse di un domani di prospettive e opportunità. E sono certa che "grazie a Liliana" saprete interpretare al meglio questa sfida.
Grazie a tutti