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Il Presidente: Discorsi

Grazia Deledda: esempio per generazioni di donne, straordinario simbolo di riscatto, modernità e progresso

Care ragazze e cari ragazzi.
Oggi celebriamo la centesima giornata internazionale della donna. E la celebriamo in occasione del 150° anniversario della nascita di Grazia Deledda.
Un pensiero particolare va a tutte le donne ucraine che stanno affrontando momenti di grande dolore con grande coraggio.

Grazia Deledda era una donna eccezionale e una scrittrice straordinaria, letta e amata in tutto il mondo.
Prima e unica donna italiana insignita nel 1927 del Nobel per la letteratura, è da sempre considerata uno straordinario simbolo di riscatto, modernità e progresso.
Un esempio per intere generazioni di donne.
Un'esortazione a prendere coscienza delle proprie potenzialità a non abbassare mai la testa, nemmeno di fronte ad ostacoli in apparenza invalicabili.

Ricordarne la figura, insieme a tutta la potenza narrativa delle sue opere, in occasione dell'8 marzo è senz'altro un'opportunità. Un'opportunità per rinnovare la consapevolezza di come il percorso dell'emancipazione femminile continui a essere un libro incompiuto e con tante pagine ancora da scrivere.

Troppe sono le discriminazioni, le barriere e i pregiudizi con cui, anche nel nostro Paese, molte donne devono continuamente confrontarsi in ogni ambito della loro vita: dalla famiglia, alla scuola, alla società, al lavoro.
Troppe sono le violenze fisiche, morali o anche solo verbali di cui sono sempre più vittime le donne solo in quanto donne e spesso in un contesto di indifferenza o incomprensione altrettanto colpevole.
Troppe sono le dignità calpestate, le prevaricazioni e le forme di moderna schiavitù che, in tante regioni del mondo, ancora affliggono milioni di donne.

Abbattere tutte queste ingiustizie è un lavoro enorme.
Ma è un lavoro che dobbiamo portare a termine con ostinata determinazione.
E dobbiamo farlo insieme.
Perché la storia ci insegna che quando si parla di uguaglianza di genere, non basta una legge per poter affermare che un diritto è stato conquistato o che una libertà è stata assicurata.

Occorre che questi diritti e queste libertà possano diventare parte di una comune identità culturale.
Una cultura che ciascuno di noi può contribuire a promuovere, insegnare e divulgare con ogni mezzo e in ogni angolo del pianeta; anche solo con un libro.
Questa è la strada che Grazia Deledda ci ha mostrato, inseguendo sin da bambina con penna, inchiostro, tenacia e talento, il suo sogno di arte e creatività.
Questo è l'impegno che l'8 marzo ci ricorda di rinnovare ogni giorno per dare un finale di speranza universale all'emancipazione femminile e costruire un futuro migliore per le donne di oggi e per quelle di domani.



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