Festival della Cultura Paralimpica
Autorità, Signore e Signori,
invio con sincero piacere il mio saluto in occasione della seconda edizione del Festival della Cultura Paralimpica.
Impegni istituzionali non mi hanno consentito di partecipare come sarebbe stato mio desiderio, ma voglio congratularmi con il Presidente Luca Pancalli, i suoi collaboratori e tutti coloro che hanno contributo alla realizzazione di questa prestigiosa iniziativa.
Lo sport è un potentissimo veicolo di aggregazione e di integrazione: parla una lingua universale in grado di abbattere ogni barriera fisica, ogni pregiudizio sociale, ogni confine ideologico.
Per una ragazza o un ragazzo affetto da disabilità non è solo uno strumento di benessere psicofisico. Rappresenta l'opportunità per mettersi alla prova, per vivere la gioia e l'adrenalina di una leale competizione, per cambiare la percezione del proprio corpo e acquisire nuova fiducia nelle proprie potenzialità.
Questo Festival, che onora con la sua presenza la città di Padova, capitale mondiale del volontariato 2020, e la sua storica Università, rappresenta inoltre una impareggiabile occasione per riflettere su come l'attività sportiva paralimpica sia stata in grado di alimentare la diffusione di un nuovo spirito positivo.
Uno spirito che si identifica nel rispetto per gli altri, nella consapevolezza di essere parte di una comunità, nella volontà di garantire pari dignità e pari opportunità.
Uno spirito che, come Istituzioni, abbiamo il dovere di promuovere e sostenere, perchè l'opera di sensibilizzazione del Comitato Italiano Paralimpico - a cui rinnovo la mia convinta adesione - e l'impegno divulgativo di queste giornate, possa tradursi in un messaggio di portata universale aperto a tutte le generazioni.