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Il Presidente: Discorsi

EVENTO "HISTORIC DAY" - Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca - Premio ASI per il Motorismo Storico conferito al Presidente del Senato Elisabetta Casellati  -

Discorso pronunciato a Vicenza

"Autorità,
Signore e Signori,
è per me un vero piacere essere qui con voi oggi - tra amici uniti da una comune passione - per festeggiare la giornata nazionale del veicolo d'epoca.
Consentitemi di esternare tutta la mia personale emozione nell'essere la prima a ricevere questo gradito riconoscimento istituito dagli organismi dell'Automotoclub Storico Italiano.
Le ragioni della mia soddisfazione sono almeno due.
La prima è nella motivazione che è stata data al premio e che si lega al convegno organizzato lo scorso anno in Senato sul futuro del motorismo storico italiano.
Un appuntamento a cui ho aderito con grande entusiasmo nella convinzione che costituisse un'importante occasione per riunire vertici associativi, rappresentanti internazionali, designer, collezionisti e campioni sportivi per riflettere insieme sullo sviluppo di questo settore, anche alla luce dell'importante rilevazione demoscopica presentata in quella occasione dall'Istituto Piepoli.
Un sondaggio particolarmente approfondito ed esaustivo, dal quale è emersa tutta la potenzialità di un mondo che ha sempre avuto e continuerà ad aver ripercussioni sull'economia nazionale.
Per quanto riguarda invece gli aspetti più personali, sono certa che tutti voi potrete comprendere cosa possa significare per me questo premio alla luce di una passione famigliare che si tramanda di generazione in generazione.
Saluto e ringrazio il Presidente dell'ASI, Alberto Scuro e tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita di questa splendida giornata.
Desidero inoltre ringraziarlo per la dedizione con cui ogni giorno si fa vostro portavoce.
Una voce importante!
Perchè è la voce di un patrimonio storico, culturale, tecnologico e artistico italiano che davvero non ha pari al mondo.
Perchè è la voce di un eccezionale settore della nostra economia che, nelle sue tante declinazioni, è in grado di generare ricchezza per oltre 2 miliardi di euro.
Numeri ragguardevoli, così come ragguardevole è la complessità e la varietà di tutta la filiera che ruota attorno al motorismo storico.
Penso ai comparti del restauro: dalla carrozzeria alla selleria, dalla meccanica alla ricambistica.
Penso all'ingegno e alla maestria dei nostri artigiani; alla pazienza e alla cura maniacale per i dettagli che mettono nel loro lavoro.
Penso al mercato delle auto e delle moto d'epoca, in cui lo studio, la ricerca, la costante documentazione, sono irrinunciabili.
Ma penso anche ad altri settori della nostra economia che, dal motorismo storico hanno saputo trarre nuove occasioni, nuove opportunità: come l'editoria o il turismo.
E poi ovviamente ci sono gli appassionati di auto d'epoca.
Proprio voi, che del motorismo storico siete il cuore pulsante e la prima vera ricchezza umana.
Una ricchezza che oggi sta animando 100 piazze italiane con raduni, mostre, convegni ed eventi più vari, in un unico immenso museo diffuso su tutto il territorio nazionale.
In tale prospettiva, anche questa giornata nazionale del veicolo d'epoca acquista un nuovo valore che va oltre quello celebrativo ed espositivo.
E' condivisione di emozioni tra vecchie e nuove generazioni; dialogo tra operatori del settore; incontro tra appassionati e curiosi.
E' un'occasione di conoscenza per tutti.
Una giornata per ricordare alcune delle pagine più significative della storia della nostra produzione automobilistica, ma anche per comprendere come alcune intuizioni del passato possano ispirare nuove idee per il futuro che ci attende.
Del resto, la storia del motorismo italiano è una storia ricca di suggestioni.
Una storia fatta da pionieri dell'imprenditoria italiana come Enzo Ferrari, Giovanni Agnelli, Nicola Romeo, Ferruccio Lamborghini, Giovanni e Nuccio Bertone.
Fatta da designer di incomparabile talento, come Giorgetto Giugiaro, Marcello Gandini, Battista e Sergio Pininfarina.
Una storia che deve essere conosciuta, divulgata e tramandata soprattutto ai più giovani: perchè è parte integrante della nostra cultura.
Parlare della storia del motorismo italiano, infatti, non significa soltanto parlare della storia della nostra produzione automobilistica. Significa parlare della storia della nostra letteratura, del nostro cinema, della nostra musica; di come si sono evoluti mode e stili di vita.
Significa puntare i riflettori sulle bellezze dei nostri paesaggi, dei borghi e delle città che fanno da cornice ai tanti raduni annuali organizzati dall'ASI e dai suoi club sparsi su tutto il territorio.
Manifestazioni che richiamano appassionati anche dall'estero a testimonianza di come le idee e i talenti siano da sempre una risorsa inesauribile del nostro Paese.
Una risorsa celebrata persino in alcuni dei più prestigiosi musei del mondo, che oggi espongono come opere d'arte - come "sculture in movimento" - autoveicoli o motociclette immaginati, pensati, disegnati e realizzati dall'ingegno, dalla sensibilità e dall'estro creativo italiani.
Ed è giusto che sia così, perchè ognuno dei 400 veicoli esposti oggi su questa piazza è un'opera d'arte. Un inno alla bellezza, all'armonia, alla tecnica, alla meccanica, alla scienza, al design.

Un patrimonio che - non mi stancherò mai di dirlo e di adoperarmi in tal senso - le istituzioni hanno il dovere di preservare, con misure che, anche a livello legislativo, diano chiari segnali di tutela e di valorizzazione sia nei confronti degli operatori del settore, sia nei confronti degli appassionati.
Consentitemi, infine, di concludere il mio intervento con un affettuoso saluto a questa meravigliosa città e ai suoi abitanti.
Proprio questa mattina, prima di partire da casa, mi è stato detto che questa dovrebbe essere la prima volta che, nella storia della Repubblica, un presidente del Senato viene in visita a Vicenza.
Ora, io non ho avuto tempo e modo di verificare la fondatezza della notizia.
Ma se così fosse lasciatemi dire che per me sarebbe un vero onore.
Anzi - da veneta, più che da senatrice eletta nel Veneto - mi dispiace non avere avuto l'opportunità di venire prima, ma sono certa che non mancheranno ulteriori occasioni, e spero nell'immediato futuro, per ulteriori visite.
Anche perchè, al di là della mia appartenenza, credo che questa terra, questa città e questa Regione, oltre a dare un contributo importante alla crescita dell'intero Paese, rappresentino quel giusto mix tra bellezze architettoniche e vivibilità, tra storia e capacità di innovazione che le rendono uniche al mondo".



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