Empowerment e leadership al femminile
È sempre un piacere portare il mio saluto e gli auguri di buon lavoro ad appuntamenti come questo.
Ringrazio l'UCID nazionale e tutti coloro che si sono impegnati per rendere possibile questo importante momento di confronto e di approfondimento sulle politiche di genere.
Un tema a cui rivolgo da sempre particolare attenzione e che deve tornare ad essere protagonista dell'agenda politica e istituzionale.
Perché per ogni esempio di leadership o successo femminile nel mondo del lavoro, dell'economia, della cultura, della scienza o nelle istituzioni, ci sono ancora troppe storie non raccontate.
Storie di pregiudizi, di barriere che impediscono a tante donne di talento di esprimere le proprie capacità e di vedere riconosciuti i propri meriti.
Quelle stesse donne che continuano a sostenere il peso maggiore della pandemia, tra scuole chiuse e mille altre difficoltà quotidiane perché, in questi mesi di emergenza, continuano ad essere protagoniste di una nuova resistenza.
Una resistenza combattuta con le armi della creatività, dell'intelligenza, della generosità, della concretezza e della forza di volontà.
Sono loro il migliore esempio di un potenziale femminile che vale più di un punto di PIL. E ciononostante continua a essere colpevolmente sottovalutato in troppi ambiti della nostra società.
Un limite che abbiamo il dovere di infrangere una volta per tutte, specie sul piano culturale e iniziare così a disegnare l'Italia di domani.
Un Paese più forte, moderno e consapevole delle proprie risorse; libero dalle morse del pregiudizio di genere;
un Paese in cui la partecipazione delle donne non sia più una questione di "proporzioni" o "quote rosa", ma un dato fondato esclusivamente sulle capacità, sulle competenze, sul merito.
Un Paese migliore, di pari opportunità e pari dignità.