Decimo anniversario del terremoto de L'Aquila: ricordo in Aula
Senatori,
il 6 aprile del 2009, alle ore 3,32 della notte, una terribile scossa di terremoto sconvolse la città dell'Aquila, l'Abruzzo e tutto il centro Italia.
Sotto le macerie rimasero bambini, ragazze e ragazzi, intere famiglie, anziani, soccorritori.
Il bilancio finale fu drammatico: persero la vita oltre trecento persone, con più di 1.500 feriti e decine di migliaia di sfollati.
Tra le vittime permettetemi di ricordare Giovanna Berardini, giovane mamma, che il giorno dopo avrebbe dovuto partorire la sua seconda figlia, Giorgia. Il terremoto portò invece via l'intera famiglia, compreso il figlioletto Francesco, di 2 anni.
E poi case, scuole, chiese, edifici pubblici: il centro storico e le zone più colpite furono distrutte in pochi secondi azzerando per sempre storie, ricordi, affetti, volti.
La macchina dei soccorsi restituì al Paese quella dignità e quell'orgoglio che la tragedia aveva messo a dura prova. Da tutt'Italia ci si mobilitò per aiutare, sostenere, confortare quei connazionali che avevano perso tutto. Una gara di solidarietà alla quale parteciparono anche Stati esteri, fondazioni, organizzazioni internazionali.
A distanza di 10 anni abbiamo il dovere morale di ricordare, e abbiamo l'obbligo di ispirare, ogni giorno, le politiche pubbliche ai principi di sicurezza del territorio e dell'ambiente.
In ricordo delle vittime, vi invito ad un minuto di raccoglimento.