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Il Presidente: Discorsi

Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione Europea

Brdo (Slovenia), 28-29 marzo 2022

Cari Colleghi,
siamo di fronte alla prova più difficile dalla fine della Seconda guerra mondiale.
il Parlamento italiano, come tutti i nostri parlamenti, ha espresso ferma condanna contro l'invasione dell'Ucraina che sta causando una gravissima crisi umanitaria. Bisogna fare di tutto per favorire una soluzione diplomatica e per ottenere, nel più breve tempo possibile, il cessate il fuoco.
Non possiamo ignorare tanta tragedia.
Per questo anche l'Italia sta facendo la sua parte, in linea con le decisioni dei partner europei e transatlantici e ha messo in moto la macchina dell'accoglienza sul fronte umanitario.

Quanto sta accadendo ci dà un'indicazione chiara: d'ora in avanti la stella polare della nostra azione politica dovrà essere un'Europa soggetto unitario, autorevole e credibile nei due quadranti cruciali della politica estera e della difesa.
Se non saremo capaci di garantire la sicurezza e la stabilità della nostra regione saremo condannati all'irrilevanza sullo scenario globale.

Rafforzare l'autonomia strategica dell'Europa vuol dire prepararci a ridurre la nostra dipendenza energetica; vuol dire, anche, rafforzare la sicurezza alimentare del nostro continente.
I cambiamenti climatici e la caduta della produzione agricola provocano aumenti dei prezzi in Europa e carestie in Africa. Tutto ciò ripercuotendosi sui paesi rivieraschi del Mediterraneo, un'area già investita dalle tensioni e dai conflitti - penso alla Siria e alla Libia - piò avere effetti destabilizzanti sull'intera Europa e non solo in termini di esodo di popolazioni.

Nel mondo di oggi la sicurezza è un concetto unitario dove tutto è legato. Per questo, sebbene la nostra preoccupazione sia rivolta verso Est, è necessario continuare a prestare massima attenzione al confine meridionale dell'Europa.
Vi ringrazio per la vostra attenzione.



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