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Il Presidente: Discorsi

Concerto di Natale 2020

Aula del Senato

Signor Presidente della Repubblica,
Eminenza Reverendissima,
Gentili Autorità,
Care Italiane e Cari Italiani,
il tradizionale concerto di Natale si svolge quest'anno in Senato in una forma inedita, senza pubblico, come inedito è stato l'anno che sta per concludere.

Voglio rivolgere un pensiero grato al Presidente della Repubblica per aver voluto condividere questo momento.
Il 2020 ha visto il nostro Paese confrontarsi con una prova epocale.
Una battaglia inaspettata che ha segnato un drammatico spartiacque per la nostra comunità. Uno shock che provoca gravi perdite umane ed economiche, sconvolge le dimensioni vitali della nostra quotidianità, sacrifica affetti e socialità.

Ancora una volta, gli italiani hanno dimostrato una determinazione e un coraggio encomiabili. Hanno sperimentato ogni giorno la forza contagiosa della solidarietà, innanzitutto rispettando le regole. Hanno usato creatività e determinazione per abbattere i tanti ostacoli.
Per questo, voglio dirvi grazie!

È per me una grande emozione essere oggi in quest'Aula, alla vigilia delle festività natalizie, alla presenza del Capo dello Stato, per rinnovare una promessa e un impegno comune.
La promessa che insieme possiamo farcela.
L'impegno a non lasciare indietro nessuno.

E allora la cultura, che in questi mesi è stata costretta in una quarantena forzosa, con il suo linguaggio universale diventa oggi lo strumento per opporre alla dialettica della crisi un messaggio autentico di speranza.
Ad esibirsi sarà una delle nostre eccellenze italiane, l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, tra le più antiche istituzioni musicali al mondo.

Oggi diretta da un Maestro che, con il suo gesto, riesce a smuovere il pubblico come nessuno.
Un Maestro che ha fatto del suo Teatro uno dei più importanti palcoscenici al mondo.
Un Maestro che, alle incredibili doti musicali, unisce passione ed energia, idealismo e un'autentica amicizia con l'Italia.

Parlo di Valerij Gergiev, che ringrazio di cuore per il grande regalo che oggi dedica a tutti gli italiani.
È un privilegio e un onore poterlo ascoltare in un repertorio di grande valenza simbolica, manifestazione di un abbraccio ideale tra le migliori note dell'italianità e la potenza espressiva della tradizione musicale russa che ha conquistato il mondo.

Percorreremo un viaggio virtuale che parte dalle note dell'Adagio di Albinoni, una preghiera e un momento lirico di conforto per la sofferenza e lo smarrimento del presente.
Proseguiremo poi con la serenata per archi di Čajkovskij, una melodia che con il suo pathos inconfondibile saprà testimoniare la straordinaria potenza della musica come rinascita. Un inno alla vita e alla speranza.

Desidero rinnovare il mio ringraziamento alla Rai, oggi rappresentata dal Presidente Foa, per il sostegno e la collaborazione che anche in questo difficile momento hanno continuato a dedicare alle iniziative culturali del Senato della Repubblica.
Ringrazio Milly Carlucci, che con la sua straordinaria professionalità è come sempre al nostro fianco in questa sfida.
Ringrazio ancora una volta il Presidente della Repubblica, Sua Eminenza il Cardinale Re, il Presidente Fico, il Presidente Conte, il Presidente Coraggio, il Ministro Franceschini e il Sovrintendente Dall'Ongaro per la loro importante presenza e testimonianza.

Carissimi italiani, associare la parola "auguri" a questo tempo difficile è davvero una sfida.
Per questo, rivolgo un invito a ciascuno di noi: quello di vivere il Natale come speranza. Quella speranza che è la promessa di un domani migliore con il coraggio di costruirlo insieme.
Grazie e buon ascolto a tutti.



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