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Il Presidente: Discorsi

Celebrazioni per la Festa del Redentore

Venezia

Eccellenza Reverendissima,
Signor Sindaco,
Autorità, signore e signori.

Permettetemi anzitutto di esprimere la mia emozione nel partecipare, questa sera, alla Festa del Redentore di Venezia.
Come ogni anno, questa bellissima città si prepara ad accogliere un appuntamento che coniuga fede e gioia, ricordo e speranza; un evento che è motivo di orgoglio e di vanto per i veneziani e per tutti coloro che amano e che vivono questa capitale della cultura e della bellezza.
Ripercorrendo la tradizione della Festa del Redentore, possiamo infatti celebrare e rievocare il voto fatto al Cristo Redentore affinché la terribile epidemia di peste, che causò migliaia di morti tra il 1575 e il 1577, fosse debellata.
Allo stesso tempo non posso fare a meno di pensare alle motivazioni che, ancora oggi, spingono migliaia di cittadini a compiere il cammino verso l'isola della Giudecca: una processione antica, che affascina e conquista chiunque si trovi ad assistere a questa serata.
Le persone che ogni anno attraversano il ponte che conduce alla Chiesa sono il simbolo di una comunità che fa della speranza e dell'apertura il suo fondamento: una naturale e insita predisposizione ad andare incontro, ad accogliere e a farsi tramite.

Venezia è, infatti, da sempre un luogo di scambi tra culture e tradizioni differenti, di dialogo e di unione, di sperimentazioni e innovazione: elementi che l'hanno resa la città che oggi può vantare un passato culturale, artistico, commerciale e religioso senza pari.
La Festa del Redentore è, quindi, in primo luogo la festa dei veneziani, di un popolo che ha saputo combattere le difficoltà non perdendo mai la fiducia e la capacità di far nascere, anche dalle avversità, il bello e il buono.
Vedere questi canali gremiti di donne e uomini, anziani e bambini, è il simbolo di quell'attitudine positiva che tutto il mondo riconosce a questa città e riempie i nostri cuoridi gioia e commozione.

Per questo vi ringrazio per avermi resa partecipe, ancora una volta, di questa testimonianza di fede e di grazia.
Si tratta di un esempio dal quale tutti - cittadini e Istituzioni, giovani e meno giovani - dovremmo trarre un insegnamento importantissimo: la vera forza di una comunità risiede nella capacità di non arrendersi davanti alle difficoltà che, purtroppo, prima o poi si possono incontrare.
Venezia è stata in grado, nel corso dei secoli, di non smettere di sognare un futuro brillante e all'altezza delle aspettative dei suoi abitanti: un ideale estetico, morale, culturale e religioso che ha reso possibile, oggi, dire che ci troviamo al centro del mondo, al centro della bellezza.

Vivere a Venezia significa infatti essere testimoni di un piccolo miracolo che dimostra come una comunità possa superare qualsiasi avversità se resta unita, ma disposta ad ascoltare l'altro e ad aprirsi anche a ciò che non si comprende appieno.
Auguro a tutti una buona Festa del Redentore!



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