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Il Presidente: Discorsi

Celebrazione per il 60° anniversario della morte di Enrico De Nicola

Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli - Il messaggio del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati

Autorità,

Signore e Signori,

invio con sincero piacere il mio saluto in occasione delle celebrazioni in onore di Enrico De Nicola nel sessantesimo anniversario dalla morte.

Impegni istituzionali non mi hanno consentito di essere con voi oggi, come sarebbe stato mio desiderio, ma voglio congratularmi con il Presidente Antonio Tafuri e l'Ordine degli Avvocati di Napoli per l'impegno profuso nell'organizzazione di questa importante iniziativa.

Un'opportunità preziosa per ricordare e approfondire alcune delle pagine più complesse e delicate della nostra storia a cavallo tra la seconda guerra mondiale e i primi anni della Repubblica.

Una storia di cui Enrico De Nicola è stato protagonista indiscusso, per cultura, dedizione alle Istituzioni e levatura morale.

Fine giurista e professionista di affermata autorevolezza, egli dedico la propria vita al Servizio dello Stato e dei cittadini, incarnando al meglio quei valori di fratellanza e rispetto reciproco che riteneva irrinunciabili per dare solide fondamenta all'edificazione di una nuova coscienza nazionale in grado di superare ogni barriera e ogni divisione.

Forte fu il suo richiamo alla "unione di tutte le energie vive della Nazione" per concorrere all'immane opera di ricostruzione politica e sociale del Paese, in occasione della sua elezione a Capo provvisorio dello Stato.

Un'esortazione che egli volle rinnovare anche nel suo primo messaggio alle Camere, osservando che "La vera pace … è quella delle anime. Non si costruisce un nuovo ordinamento internazionale, saldo e sicuro, sulle ingiustizie che non si dimenticano e sui rancori che ne sono l'inevitabile retaggio".

L'auspicio è che questa celebrazione possa essere altresì occasione per rinnovare alla memoria di Enrico De Nicola il profondo debito di riconoscenza che la Repubblica italiana ha nei suoi confronti e verso la sua incredibile eredità civica, morale e politica.



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