Senato: Consiglio di Presidenza approva il bilancio interno
Minori spese rispetto a quanto preventivato, un risparmio per lo Stato di circa 34 milioni di euro nel 2013 e un beneficio complessivo di circa 100 milioni di euro per le finanze pubbliche nel periodo 2013-2016. Sono questi i dati più importanti del bilancio interno del Senato (bilancio di previsione 2013 e rendiconto delle spese e delle entrate 2012) presentato dal Collegio dei Senatori Questori e approvato oggi dal Consiglio di Presidenza. La discussione in Aula è in calendario per mercoledì 6 novembre.
La spesa complessiva prevista per il 2013 ammonta a 541 milioni 500 mila euro, con una diminuzione dell'1,6 per cento, in termini reali, rispetto a quanto preventivato nel 2012. Rispetto ai 594,5 milioni del 2010, si evidenzia una riduzione nel 2013 di 53 milioni di euro.
Grazie agli interventi degli ultimi mesi, il bilancio di Palazzo Madama torna ai livelli di spesa nominali di 10 anni fa. Questo significa che nell'ultimo decennio il peso del bilancio del Senato sullo Stato si è ridotto del 12,5 per cento, passando dallo 0,081% del 2004 allo 0,07% attuale sul totale delle spese statali. Per il 2013, la dotazione finanziaria si attesterà su un livello prossimo a quello del 2007, con una riduzione, rispetto al 2011 di oltre 21 milioni di euro.
Un risultato tanto più significativo se si tiene conto che più del 90% del bilancio interno è composto di spese obbligatorie, difficilmente suscettibili di modifiche sostanziali. Inoltre, va tenuto presente che la conclusione di una legislatura e il rinnovo del Senato in seguito alle elezioni comportano sempre maggiori spese.
In termini concreti, il risparmio è in primo luogo dovuto ai ripetuti interventi sul trattamento economico dei senatori che ha comportato una riduzione pari al 20,9%, in termini reali e pari al 14% in termini nominali negli ultimi 5 anni.
Risparmi per oltre 4 milioni di euro sono inoltre il frutto dei tagli decisi all'inizio dell'attuale legislatura per i trattamenti dovuti ai titolari di cariche interne, a partire dal Presidente del Senato. Su proposta di quest'ultimo, è stata anche azzerata la voce "contributi e sussidi" (420 mila euro) che era nella disponibilità del Presidente del Senato e dei Senatori Questori.
Anche il trattamento degli ex senatori segna un sensibile arretramento: considerando l'inflazione, nel 2013 la spesa sarà inferiore del 7,1% rispetto al 2009. Mentre i trasferimenti ai Gruppi parlamentari diminuiscono del 7,7% nello stesso periodo 2009-2013.
Le spese che consentono il funzionamento dell'amministrazione (personale dipendente, spese correnti e spese in conto capitale) si collocano nel 2013 a quota 191 milioni di euro, con una riduzione in termini nominali del 16 per cento e del 23,1% in termini reali, grazie soprattutto al blocco delle retribuzioni e al blocco del turn-over. Il personale dipendente si è ridotto del 32%, passando dal picco storico di 1.243 unità alle 840 unità del 2013, con una prospettiva di ulteriore calo a 800 unità nel 2015. Un risparmio che si può valutare in oltre 32 milioni di euro.
L'obiettivo, per il futuro, è quello di proseguire nella strada delle sinergie con la Camera dei deputati al fine di contenere i costi dei servizi che possono essere messi in comune tra i due rami al Parlamento. Un secondo obiettivo è quello di rafforzare le procedure di gara attraverso Consip per realizzare risparmi nelle forniture e nei servizi esterni. Infine, si proseguirà sulla strada della "dematerializzazione" degli atti parlamentari che ha già consentito sensibili risparmi nel settore della stampa e della documentazione.